Napoli, Spalletti: “Quello a cui vogliamo bene non si difende con l’odio”. Cosa intendeva il tecnico?

Nel pomeriggio di domani, al Maradona, di scena la sfida tra Napoli e Salernitana, valevole per la 32esima giornata di Serie A. Un match, questo, che potrebbe coincidere con la conquista dello Scudetto da parte degli uomini di Spalletti. In città, cresce l’entusiasmo per un titolo che manca da oltre trent’anni e che potrebbe arrivare con sei giornate di anticipo, a condizione, però, che la Lazio non faccia il risultato al Meazza contro l’Inter. In questo senso si inserisce la lezione di umanità del tecnico di Certaldo.

Spalletti sulla partita

Nella giornata odierna, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza e ha presentato la sfida contro la Salernitana: “Giocheremo al massimo delle nostre potenzialità, sono convinto che faremo la nostra partita ma non so se basterà. Affrontiamo una squadra forte, che non perde da otto partite. Conosco bene Paulo Sousa e lo apprezzo, lavora molto bene sul campo”.

Luciano Spalletti, 63 anni, in conferenza stampa
Luciano Spalletti, 64 anni, in conferenza stampa

“L’odio verso gli altri…”

Quindi, sulla volata finale: “Non vogliamo sbagliare ma non dipende soltanto da noi, c’è un’altra partita e io la sconfitta non la auguro a nessuno. L’odio verso gli altri non sarà mai uno strumento per difendere quello a cui vogliamo bene”.

Nel corso, della conferenza, il tecnico del Napoli ha poi detto la sua sull’eventuale festa Scudetto: “Bisogna vincere anche fuori dal campo dopo la partita, nei comportamenti e nel divertirsi. Ricordiamoci che il calcio è dei bambini e dei figli e, se dovesse succedere, tutti avremo i figli in giro per la città. Mi auguro che non succeda nulla che possa mettere a rischio le altre persone, serviranno intelligenza e buon senso“.

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