Chi si cela dietro la super stagione del Napoli? Gli artefici della vittoria

Il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto, il primo dell’era De Laurentiis. Oltre al successo sul campo c’è però dietro anche una programmazione di un certo tipo. Da Spalletti e Giuntoli a Starace e Di Lorenzo, ecco chi sono gli artefici del grande successo partenopeo.

Un successo atteso 30 anni

L’ultimo ad aver sollevato lo scudetto a Napoli è stato Diego Armando Maradona nel 1989-90. Trentatré anni dopo è Giovanni Di Lorenzo il capitano di un Napoli campione d’Italia.

Un successo atteso, desiderato ardentemente da tutto un popolo e finalmente raggiunto, dopo che per anni la squadra partenopea è stata lì, a lottare con la Juventus, con il Milan, con l’Inter, ma arrivando dietro, sempre dietro, anche quando sembrava che la squadra potesse farcela, come nel 2018 con Sarri in panchina e quella sciagurata sconfitta di Firenze.

Il Napoli vince lo Scudetto. Festa grande in città
I festeggiamenti per le vie della città

Ora il Napoli ha coronato la sua vittoria, l’ha festeggiata e pensa a terminare la stagione, con Spalletti che non si è ancora dato pace e insegue il record di punti della storia del club, record che appartiene proprio a quel Napoli di Sarri, che arrivò a 91 punti.

Spalletti, l’ultimo che è arrivato primo

Dopotutto, Luciano Spalletti è uno degli artefici maggiori di questa vittoria. Il tecnico toscano ha preso in mano il Napoli che era di Gattuso, fuori dalla Champions League per un solo punto, con molti calciatori demotivati e con il desiderio di fare esperienze all’estero.

Spalletti, che tornava da due anni di pausa, ha preso la squadra e l’ha ricostruita dall’inizio. Ha messo in dubbio tutti e tutto perché quello era l’unico modo per dimenticare gli insuccessi del passato e iniziare da zero, trasmettendo le sue idee di calcio ai giocatori.

spalletti scudetto
Spalletti nella festa Scudetto all’interno del Maradona

Insieme agli storici collaboratori Domenichini e Baldini, con cui collabora dai tempi dell’Empoli, ha messo su in due anni una squadra perfetta nei movimenti in campo e nell’attitudine.

Soprattutto, Spalletti ha avuto il merito di saper gestire la squadra dopo che molti dei pilastri se ne sono andati, Insigne e Mertens su tutti, ma anche altri giocatori titolari e chi fino ad allora erano stati fondamentali, com Fabian Ruiz e Koulibaly.

Spalletti non si è opposto alla loro partenza. Anzi, ha quasi spinto fuori dalla porta quelli che non volevano sposare del tutto il suo progetto tecnico, anche se si trattava del capitano e del miglior marcatore della storia del club.

spalletti via da napoli
Spalletti è arrivato a Napoli nel 2021-22

E poi, con i giocatori che sono rimasti e che sono arrivati, ha tirato su il capolavoro che ha demolito la Juventus nel girone d’andata, ha dominato un girone di Champions League con Liverpool e Ajax e ha portato addirittura Pep Guardiola a dire che il Napoli di Spalletti è tra le favorite per la vittoria finale.

Spalletti ha scovato e tirato fuori il meglio da tutti i suoi giocatori, prime linee e riserve, li ha fatti giocare come un corpo unico e a un certo punto avrebbe anche potuto sedersi con le braccia dietro la testa ad ammirare la sua macchina, ma è il primo a sapere che si può sempre migliorare

Il lavoro dietro le quinte di Giuntoli

A dividersi il merito con Spalletti c’è il direttore sportivo Giuntoli. Dal 2015 a Napoli, dopo aver trasportato il Carpi dalla Serie D alla Serie A, è grazie a lui se la squadra ha potuto sopperire alle partenze, ai malcontenti, ai cambi allenatore.

Giuntoli, ds del napoli
Giuntoli è il direttore sportivo partenopeo dal 2015

È lui che ha costruito le basi per la squadra campione d’Italia. Voluto fortemente da De Laurentiis, è riuscito nel capolavoro di vincere pur abbassando le spese. Se si considera infatti solo il monte ingaggio della squadra campana, nel 2020-21 era di 155 milioni, mentre quest’anno è di 71, quindi più che dimezzato in due anni, eppure anche così ha vinto.

Una tattica di fare mercato, quella di Giuntoli, che ha del visionario. Ha preso un Napoli forte, lo ha reso ancora più forte con innesti di qualità già negli anni di Sarri, come Zielinski, Meret, Elmas, Lobotka, fino a prendere Kim, Kvara e Osimhen la scorsa estate.

Tutti colpi, questi, presi quasi a sconto se si considera il valore attuale dei calciatori e anche dove giocavano prima di arrivare a Napoli.

Giuntoli ha costruito un Napoli vincente rimpiazzando quasi ogni anno il giocatore più forte con un altro meno conosciuto. Chapeau.

La rivincita di De Laurentiis

E poi c’è De Laurentiis, la faccia del Napoli dal 2004 ad oggi. Amato con tutto il cuore dai tifosi, oppure detestato dagli ultras con tutti loro stessi, è da sempre una figura divisiva all’interno del calcio italiano.

Ha però il merito di aver fatto del Napoli una delle favole calcistiche degli ultimi anni. Preso dalla Serie C, è arrivato alla vittoria dello Scudetto, di 3 Coppa Italia e di una Supercoppa Italiana.

De LAurentiis festeggia lo Scduetto del Napoli
De Laurentiis parla al Maradona

E lo ha fatto senza mai nascondersi. Non ha mai avuto paura di andare faccia a faccia con i tifosi, che nel corso degli anni lo hanno criticato per vari motivi, come l’addio di Higuain, il fatto che i giocatori importanti se ne vadano sempre dal Napoli.

E poi le contestazioni con i tifosi per le regole all’interno del Maradona, i deferimenti per aver offeso i giornalisti, gli attacchi senza peli sulla lingua ad altri club di Serie A e alla Lega Calcio.

Insomma, un personaggio che negli anni si è fatto dei nemici e degli oppositori, anche in casa, ma che alla fine ha avuto ragione. Alla fine ha vinto lo Scudetto.

Kvara, Osi e tutti gli altri

E poi ci sono quelli che la vittoria se la sono andata a giocare sul campo. Sarebbe brutto mettere qualcuno sopra gli altri, perché questo Napoli ha vinto di squadra, di gruppo.

Ma ci sono quelli che si sono presi maggiormente la scena, come l’attuale capocannoniere del campionato Osimhen, oppure il fenomeno Kvaratskhelia, capitan Di Lorenzo, il guerriero Kim, il metronomo Lobotka.

spalletti festa scudetto
Il gruppo squadra del Napoli campione d’Italia

Ma, come detto, è impossibile dire nomi e cognomi se si parla di questa squadra. Tutti hanno dato fino all’ultima goccia di sudore e si sono meritati questa vittoria, l’amore di Napoli e della sua gente.

Dopotutto, basta vedere i festeggiamenti che da settimane vanno avanti senza interruzione per capire quanto questi ragazzi hanno dato a una città, a un modo di vivere. Perché in fondo questo Napoli è Napoli città più di ogni altra versione precedente. Una squadra che sul campo da calcio si diverte, si prende alla leggera, si vuole bene e vuole bene al pubblico, che è mille colori, è pazza, è bella.

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