Inno Juve: testo, chi lo canta e come si intitola

Intonato allo stadio, per strada, davanti alla tv, all’insegna dell’amore per la propria squadra e dei colori che la rappresentano, l’inno è la vera identità dei club di calcio da condividere con i propri tifosi. Ricchi di eredità preziose, di ricordi, di simboli indimenticati, gli inni scandiscono da sempre, dentro e fuori dal campo, la quotidianità delle squadre e dei propri sostenitori. In questo senso, non fa eccezione l’inno della Juve: il celebre “Juve (Storia di un grande amore)”, dal 2007, accompagna le gare casalinghe dei bianconeri. Intonato dai tifosi juventini nel pre-partita, da anni scalda i cuori delle migliaia di sostenitori che a ogni partita casalinga seguono i propri beniamini allo stadio (il comunale fino alla stagione 2010-11, quindi lo Juventus Stadium poi ribattezzato Allianz Stadium). Un grido d’amore, di passione, di coesione, per spingere i giocatori a mettere in campo cuore e anima per raggiungere la vittoria. Contestualmente, a fine partita, un urlo di gioia e liberazione per celebrare un successo o, in caso di sconfitta, una dimostrazione di affetto e vicinanza. Sì, perché a prescindere dal risultato e dalla frustrazione per un’eventuale giornata storta, l’inno è il principale fattore di collegamento tra campo e spalti, tra squadra e tifosi. 

L’inno della Juve intonato allo Stadium

Inno Juve, la storia

Nel corso della sua storia, nata nel 1897, la Juventus ha avuto cinque inni ufficiali. Il primo, intitolato semplicemente “Inno Juve”, è stato scritto dal poeta Corrado Corradino nel 1915. Una figura, la sua, strettamente legata al club bianconero, di cui è anche stato presidente nel biennio 1919-1920. L’inno in qustione fu intonato dall’ambiente juventino fino al 1973, quando venne sostituito dal brano “Juve Juve”, scritto da Renzo Cochis e Lubiak, che accompagnò i bianconeri fino al 1991. Pezzo, questo, nato dall’idea di Mike Bongiorno (noto tifoso bianconero) di consegnare a squadra e tifoseria un nuovo inno. Quindi, nel 1991, fu introdotto “Semper Juventus”, scritto dal professor Natalio Capranico e pubblicato da Edizioni Musicali Eraora.

Un brano dal successo notevolmente inferiore rispetto ai precedenti, tanto da essere archiviato appena sei anni dopo, pur avendo accompagnato il club in alcune delle pagine più gloriose della sua storia, come la Coppa dei Campioni vinta nel 1996, ad oggi l’ultima conquistata dai bianconeri. A partire dalla stagione 1998-99 fu la volta del brano Grande Juve (La bella signora), pubblicato dalla casa discografica Fonit Cetra. Un inno verosimilmente più fresco e più moderno rispetto a quelli degli anni passati, carico di adrenalina e dall’identità meno retrò. “Sempre in campo undici erori, vinci l’impossibile e vai, ti seguiremo anche noi” sono alcuni dei versi del brano, in cui si evince un rapporto quasi di simbiosi tra squadra e tifoseria. 

Inno Juve, Storia di un grande amore

Quindi, nel 2007, l’inno “Juve (Storia di un grande amore)”, tutt’ora l’inno bianconero. Scelto nel 2005 dopo un concorso indetto tra i tifosi dalla società, è stato scritto da Claudio Guidetti e Alessandra Torre e riarrangiato, nel 2007 da Paolo Belli, poi destinato a diventare la voce del brano. Un inno che accompagna la Juve dalla stagione 2007-08, annata del ritorno in A dopo la parentesi Serie B.

Un brano ricco di significati, dalla rinascita post-calciopoli al ciclo di vittorie aperto nel 2012, passando per lo Juventus Stadium (oggi Allianz Stadium), teatro di numerosi successi scanditi, di fatto, dall’atmosfera magica del nuovo impianto bianconero, inaugurato proprio in vista della stagione 2011-12. Paolo Belli, musicista e noto tifoso juventino, negli anni ha dichiarato di aver accettato l’incarico non senza qualche timore: “Il rischio di scrivere un inno è quello di creare una marcetta, e questo sminuisce il valore della musica. Quindi ci ho riflettuto bene e, dopo aver avuto carta bianca, ho iniziato a lavorarci. Sono orgoglioso del risultato finale, quest’inno per me è diventato come un figlio e ogni volta che viene intonato allo stadio mi commuovo”. 

Paolo Belli, voce dell’inno “Juve (Storia di un grande amore”

L’inno “Juve (Storia di un grande amore)” allo Stadium

L’8 settembre 2011 viene inaugurato lo Juventus Stadium, la nuova casa dei bianconeri, sorto sulle ceneri del vecchio Delle Alpi, e, per l’occasione, a Torino si disputa la gara amichevole tra Juve e Notts County, squadra inglese e club professionistico più antico al mondo, a cui i bianconeri si ispirarono per la scelta dei colori societari. Nella circostanza, l’inno “Juve (Storia di un grande amore)” viene intonato a squarciagola dalle migliaia di tifosi presenti. Si tratta del debutto del brano nel nuovo stadio, dove poi esordirà ufficialmente domenica 11 settembre, in occasione del match tra Juventus e Parma, valevole per la prima giornata del campionato di Serie A 2011-12, vinto per 4-1 dai bianconeri e, col senno di poi, simbolo dell’apertura di un ciclo di vittorie durato nove anni

Inno Juve, testo 

Simili a degli eroi, abbiamo il cuore a strisce

portaci dove vuoi, verso le tue conquiste, 

dove tu arriverai, sarà la storia di tutti noi, 

solo chi corre può fare di te la squadra che sei

Juve, storia di un grande amore

bianco che abbraccia il nero,

coro che si alza davvero per te.

Portaci dove vuoi, siamo una curva in festa,

come un abbraccio noi, e ancora non ci basta, 

ogni pagina nuova sai, sarà ancora la storia di tutti noi,

solo chi corre può fare di te quello che sei

Juve, storia di un grande amore,

bianco che abbraccia il nero, 

coro che si alza davvero solo per te,

è la Juve, storia di quel che sarò,

quando fischia l’inizio 

ed inizia quel sogno che sei,

Juve, storia di un grande amore,

bianco che abbraccia il nero,

coro che si alza davvero,

Juve per sempre sarà

Juve, storia di un grande amore,

bianco che abbraccia il nero,

coro che si alza davvero,

Juve per sempre sarà,

Juve per sempre sarà,

Juventus per sempre sarà.

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