Nel 2014 l’Italia usciva ai gironi dopo il famoso morso di Suarez a Chiellini. In finale ci arrivarono Germania e Argentina, con i tedeschi che vinsero grazie al gol di Gotze nei supplementari. Che fine hanno fatto i protagonisti di quella finale? Ve lo raccontiamo noi.
La strada per la finale del Mondiale 2014
In Brasile nel 2014 Germania e Argentina sono arrivate nella finale dopo un cammino intenso e bellissimo per entrambe.
L’Argentina ha dovuto superare i gironi con Bosnia, Nigeria e Iran. La Germania aveva invece una sfida più dura, avendo nel suo gruppo il Portogallo di CR7, il Ghana e gli Stati Uniti.
Entrambe finiscono prime e agli ottavi hanno entrambe sfide relativamente semplici: Algeria per i tedeschi e Svizzera per Messi e compagni. Entrambe le squadre però vengono costrette ai supplementari.
La Germania poi nel cammino verso la finale incontra Francia (1-0) e Brasile, dove si impongono con lo storico 7-1 ai danni dei padroni di casa.
Before the FIFA World Cup 2014 Semi-Final Match in which they lost 7-1 from Germany, Brazil hadn't lost a single match at a home stadium in competitive matches since 1975. pic.twitter.com/rDgJscrUaD
— Openfacts (@Openfactss) May 16, 2023
L’Argentina sfida il Belgio, battuti 1-0 grazie al gol di Higuain, e Paesi Bassi (battuti ai rigori).
Le formazioni per la finale
Arriva dunque la finale. La Germania si schiera con Neuer, Lahm, Boateng, Hummels, Howedes, Kramer, Schweinsteiger, Kroos, Muller, Ozil e Klose. All. Low
L’Argentina invece gioca con Romero, Rojo, Garay, Demichelis, Zabaleta, Biglia, Mascherano, Perez, Lavezzi, Messi, Higuain. All. Sabella
A decidere la partita sarà Gotze dalla panchina, entrato a gara in corso come Schurrle e Mertesacker, mentre per l’albiceleste entrano Palacio, Aguero e Gago.
Che fine hanno fatto
Ormai distiamo ben nove anni da quella partita. Nel frattempo si sono giocati due mondiali (uno vinto proprio dall’Argentina), l’Italia non è ancora tornata a partecipare nella competizione nonostante abbia vinto l’Europeo nel 2022, molti protagonisti si sono ritirati e la Juventus non sta più dominando la Serie A.

Viene dunque naturale chiedersi: che fine hanno fatto i giocatori che sono scesi in campo al Maracana quel lontano 13 luglio 2014?
I titolari della Germania
NEUER – Iniziamo dal portiere. Quella per lui fu la consacrazione come portiere più forte al mondo. Fu anche l’anno a cui molti suoi colleghi fanno riferimento per indicare il momento in cui il ruolo del portiere è cambiato drasticamente. Perché alla fine si deve a Neuer se oggi ai portieri viene richiesto di giocare molto con i piedi e di seguire l’azione anche fuori dai pali.

E oggi Neuer non ha cambiato vita. È ancora al Bayern Monaco, solitamente titolare se non fosse per qualche infortunio di troppo. E anche in Nazionale tiene ancora testa ai vari Ter Stegen e Leno, che da anni cercano di insidiare il suo posto senza successo.
LAHM – Il capitano di quella nazionale vincente era Philip Lahm, terzino destro del Bayern Monaco. Capitano anche nel club, ha passato la sua intera carriera in Baviera, fornendo prestazioni incredibili in patria e in Europa.
Il terzino si è ritirato nel 2021 dopo aver vinto tutto con il Bayern, mentre l’addio alla Nazionale l’aveva dato proprio al termine di quel Mondiale storico, concluso con la coppa in mano.
BOATENG – Il fratello di Kevin-Prince ha vissuto anche lui una carriera di tutto rispetto al Bayern Monaco. Più costante del fratello, è forse rimasto negli occhi degli appassionati di calcio più per il tunnel subito da Messi in Barcellona-Bayern Monaco che per le sue indiscusse qualità in difesa.
When Messi told Jerome Boateng "Bow down and worship me". https://t.co/XabQDcZq1Z pic.twitter.com/7XgmiWIA7b
— Corleone🌹 (@prappyone) May 17, 2023
Ora gioca nel Lione, dopo 10 anni in Baviera, e fa fatica a rientrare nei titolari. Anche lui ha dato l’addio alla Nazionale, nel 2019.
HUMMELS – Se guardiamo Hummels nel 2014 e ora, lo vediamo con la stessa maglia, quella gialla e nera del Borussia Dortmund. In mezzo però c’è stata una parentesi di tre anni al Bayern Monaco, in cui ha vinto ciò che voleva vincere prima di tornare a casa.
Hummels deve essere uno che gli piace tornare sui propri passi, visto che aveva anche dato l’addio alla Nazionale nel 2019, salvo poi tornare per l’Europeo del 2020, in cui è diventato il primo giocatore tedesco a segnare un autogol in quella competizione.
HOWEDES – Nel 2014 giocava nello Schalke, squadra in cui è cresciuto. Nel 2020 si è ritirato, ma nel frattempo ha fatto in tempo a indossare la maglia della Juventus per una stagione. Ora è un dirigente per la Federazione tedesca.
KRAMER – Il povero Kramer quella finale la visse poco. Dopo soli 32′ dovette uscire per un colpo alla testa. Ma si è comunque laureato campione del mondo ed è decisamente il punto più alto della sua carriera, anche se non se la ricorda. Lo si può trovare, oggi come allora, al Borussia Monchegladbach.
SCHWEINSTEIGER – Giocatore iconico del primo decennio del 2000, Bastian Schweinsteiger era ancora al Bayern Monaco in quell’anno. Ora, ovviamente, si è ritirato, dopo aver giocato per Manchester United e Chicago Fire. Si gode il ritiro insieme alla moglie Ava Ivanovic, tennista di fama mondiale, con cui ha due figli.
Dopotutto, una volta che hai vinto quanto il grande Schwein, sembra solo giusto sedersi un po’ e guardare il sole fare il suo corso nel cielo.
KROOS – Vi potrei dire che sono passati nove anni da quando Kroos vinceva il Mondiale con la Germania e incantava il mondo con le sue qualità, però faccio fatica io stesso a crederci. Perché è vero che questi anni sono passati, ma lui rimane un titolare fisso del Real Madrid che ha vinto 4 Champions League negli ultimi anni, a cui lui può aggiungere quella vinta con il Bayern Monaco.

Passano gli anni, ma lui sta ancora lì, insieme a Modric, ad illuminare gli occhi di tutti noi appassionati di calcio.
MULLER – Anche per lui potrei fare lo stesso discorso del suo amico e connazionale menzionato sopra. Ancora al Bayern Monaco, ancora a far valere le sue qualità. Gli anni sono quelli che sono, ma qualunque allenatore passato da Monaco di Baviera non ha potuto fare a meno di lui, anche al costo di mandare in panchina acquisti milionari.
OZIL – Il Numero 10 per eccellenza si è ritirato nel 2023, spezzando il cuore a milioni di appassionati. Aveva visto la gloria con Real Madrid e Arsenal, ma ha anche visto il baratro. Giocatori del suo talento sono spesso così, discontinui e illuminanti. E lui forse lo è stato più di qualunque altro nella sua generazione.
Ci piace pensare che ora che si è ritirato insegua le sue passioni, rivelate sa Florentino Perez qualche anno fa.
In a recording, Perez told a friend:
— The Upshot (@UpshotTowers) March 25, 2023
"Ozil came here aged 21. He is 3rd generation Turk and then he discovers Madrid.
He sent his girlfriend away and changed his lifestyle, falling for a model from Milan. He had a private jet, so he would fly there, fuck her and come back." pic.twitter.com/RQfL7qEj46
KLOSE – Il giocatore con più gol in una singola edizione dei Mondiali (16) e top scorer della Nazionale tedesca (71 reti). Bastano queste statistiche per descrivere Miroslav Klose, ritiratosi nel 2016 dopo 5 stagioni alla Lazio e ora allenatore. Forse non proprio il suo, visto che all’Altach in Austria, sua ultima squadra, è stato esonerato quando era ultimo avendo fatto solo 17 punti in 22 gare.
GOTZE – Non era tra i titolari, ma la partita l’ha decisa lui con un gol ai supplementari. Era, dopotutto, il tempo in cui sembrava destinato a grandi cose nel calcio contemporaneo. Il destino ha però voluto metterlo di fronte a un problema di salute piuttosto serio, ovvero una disfunzione al metabolismo.
Ma Gotze non si è arreso ed è un calciatore dell’Eintracht Francoforte. Non la carriera che ci aspettavamo, ma comunque una signora carriera per il ragazzo prodigio del Dortmund di Klopp.
I titolari dell’Argentina
ROMERO – Fino a Emiliano Martinez il mondo ha sempre detto che il punto debole argentino fosse il portiere, rientrando nel discorso più ampio della difesa. E in effetti se si pensa che il titolare era Romero, che quell’anno aveva giocato 3 partite con il Monaco, si tende a essere d’accordo.
La sua carriera è ormai giunta a conclusione, con un’ultima esperienza al Boca Juniors dopo la quale probabilmente si ritirerà.
ZABALETA – Dopo tanti anni nel City, Zabaleta ha concluso la sua grande carriera al West Ham nel 2020. Ora è il vice allenatore dell’Albania di Sylvinho.
DEMICHELIS – Nel 2014 era anche lui al City e vicino al termine della sua ammirabile carriera passata tra Bayern Monaco, Malaga e appunto Man City. Nel 2017 si è ritirato e dopo un’esperienza da allenatore dell’Under 19 in Baviera è ora il tecnico del River Plate.
GARAY – Altro difensore d’esperienza in quella difesa, l’ex Real Madrid, Benfica e Zenit si è ritirato nel 2021 dopo alcuni anni di problemi fisici. Da allora è andato in vita privata e non si hanno sue notizie.
ROJO – Nel 2014 fece il grande salto dallo Sporting Lisbona al Manchester United. Nei Red Devils ha giocato sei stagioni non troppo entusiasmanti e ora è anche lui al Boca Juniors insieme a Romero.

BIGLIA – L’ex Lazio e Milan non si è ancora ritirato, nonostante in molti ormai lo credano. Gioca ancora nell’Istanbul Basaksehir, che ha affrontato la Fiorentina in Conference League.
MASCHERANO – Anche in questo caso ci troviamo davanti a un giocatore iconico di quegli anni. Difensore o centrocampista, Mascherano divenne famoso in quel Mondiale per essersi rotto il retto anale in un intervento decisivo in semifinale.
🇳🇱 La semifinale è contro l'Olanda. Senza Di María, Sabella passa ad un conservativo 4-4-1-1 inserendo a sorpresa Enzo Pérez.
— Giacomo Cobianchi (@G_Cobianchi) November 11, 2022
🧱 Per l'Argentina è pura sofferenza dall'inizio alla fine: Mascherano il protagonista con questo salvataggio su Robben al 90'.pic.twitter.com/fOMYrSD5St
Si è ritirato nel 2020 dopo un’ultima avventura all’Estudiantes e ora è il tecnico dell’Argentina Under-20.
PEREZ – Era forse il meno appariscente di quella squadra che nella fase offensiva vantava grandi giocatori, ma il suo in quel Mondiale Perez lo fece. Oggi gioca ancora, al River Plate, allenato dal suo ex compagno Demichelis.
LAVEZZI – El Pocho si era da poco trasferito da Napoli a Parigi per aiutare Al-Khelaifi a costruire la squadra che oggi vanta in attacco Messi, Neymar e Mbappé. Si è ritirato nel 2019 e ora fa l’opinionista in televisione per Amazon Prime.
MESSI – Gli anni passano, si sa. Ma per Messi sembra che le leggi della natura non funzionino come per tutti noi altri. Sono passati nove anni e lui nel frattempo ha vinto il Mondiale da capitano, ha vinto altri 3 palloni d’oro ed è in lista per un altro.
Dopo l’addio al Barcellona è al PSG per il suo secondo anno, ma pronto ad andarsene appena il suo contratto scade. Ora che ha raggiunto Maradona in cima all’Argentina, ci si chiede quali siano le sue ambizioni per il futuro. Vorrà partecipare al Mondiale 2026?

HIGUAIN – Era negli anni di Napoli, era quel Gonzalo Higuain che devastava la Serie A ma che in Nazionale non riusciva a esprimersi, tanto da prendere molte delle critiche piovute sulla squadra negli anni in cui lui era il suo riferimento là davanti.
Dopo aver rotto il cuore ai napoletani ed essere andato alla Juventus, ha concluso la sua carriera all’Inter Miami nel 2022.