La clamorosa denuncia dei giocatori contro il proprio club: "Stipendi non pagati, niente acqua e cibo. Situazione insostenibile"

La dura protesta dei calciatori contro la dirigenza della propria squadra, con la richiesta di un intervento immediato
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In casa San Lorenzo de Almagro è scoppiata una vera e propria bomba interna. Quello che per settimane era rimasto un malcontento a porte chiuse, trattenuto nella speranza che la società intervenisse prima che fosse troppo tardi, si è trasformato nelle ultime ore in una denuncia dura, compatta e pubblica da parte dell’intera rosa. I giocatori del club argentino hanno infatti scelto di rompere il silenzio, affidando a un comunicato ufficiale la loro testimonianza su una condizione definita da molti “insostenibile”.

Niente stipendi, acqua e cibo

Il nodo principale, e inevitabilmente il più mediatico, riguarda il mancato pagamento degli stipendi. Secondo quanto scritto dagli stessi calciatori, la società non corrisponde compensi dal mese di agosto, una situazione che non solo mette a rischio la serenità delle loro famiglie, ma complica anche lo svolgimento dell’attività professionale quotidiana. Per atleti di alto livello, che fanno della preparazione fisica, della concentrazione e della routine un pilastro fondamentale, la precarietà economica diventa un'evidente distrazione.

 

Ma la protesta non si ferma agli arretrati. Il comunicato mette in luce anche gravi mancanze strutturali, che sorprendono soprattutto in riferimento a un club storico e prestigioso come il San Lorenzo. I giocatori denunciano la mancanza di un’alimentazione adeguata, elemento essenziale per sostenere ritmi di allenamento e partite di alto livello. A questo si aggiunge l’assenza di servizi basilari negli spogliatoi, come l’acqua calda, dettaglio che da solo basterebbe a descrivere un quadro difficilmente immaginabile per una squadra professionistica.

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La richiesta di intervento

Il malcontento è aumentato nel corso dei mesi, alimentato soprattutto da un elemento ricorrente nel comunicato del gruppo: la mancanza di risposte concrete da parte della dirigenza. Promesse, dicono i giocatori, ce ne sono state molte. Nessuna, però, è stata rispettata. E così quello che poteva essere affrontato come un momento di difficoltà gestionale si è trasformato in una questione di rispetto e dignità professionale.

 

Non cerchiamo conflitti”, precisano i calciatori, che sottolineano come il loro intento sia esclusivamente quello di poter svolgere il proprio lavoro “in condizioni adeguate all’impegno che abbiamo sempre dimostrato”. L’appello finale è rivolto alle autorità del club, chiamate ad assumersi la responsabilità del momento e a intervenire in maniera rapida e risolutiva.

 

Il caso San Lorenzo apre inevitabilmente un dibattito più ampio sullo stato di salute di molte società calcistiche sudamericane, spesso travolte da difficoltà finanziarie complesse che finiscono per ripercuotersi su chi quotidianamente scende in campo. La speranza dell’ambiente è che questo grido d’allarme non resti inascoltato. La squadra, la storia e i tifosi meritano una gestione all’altezza del prestigio del club.

Luca Gilardi
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