Da quando ha rimesso piede in campo Albert Gudmudsson, è letteralmente un'altra Fiorentina. Lo dicono sia i numeri che le prestazioni, a cominciare dal successo in rimonta di un paio di settimane fa contro la Lazio. La Viola era sotto 0-1 all'intervallo, ma i due calci di rigore realizzati dall'islandese subentrato nel secondo tempo e all'esordio hanno dato i 3 punti ai toscani.
Tuttavia, c'è un piccolo rovescio della medaglia. Sembra infatti che l'ex trequartista del Genoa abbia un atteggiamento un po' particolare nei confronti dei propri compagni di squadra. Quasi come se volesse sempre imporre la sua superiorità. Si era visto già nella passata stagione con Retegui quando entrambi vestivano la maglia del Grifone, si è già ripetuto in due occasioni con la Fiorentina: prima con Kean e poi con Cataldi.
Fiorentina, Gudmundsson vuole calciare tutto: cosa deve fare Palladino?
Nessuno scopre di certo oggi la qualità nel piede destro di Gudmundsson, come dimostrano i bonus portati nella passata stagione al Genoa. Se da un lato però la sua tecnica è estrema, dall'altro forse alcuni potrebbero ritenere un po' eccessiva la sua personalità.
In più occasioni infatti, durante la partita, il nuovo numero 10 della Fiorentina avrebbe preteso ed ottenuto di calciare un tiro piazzato a sfavore proprio di un compagno. Come anticipato sopra, ne sa qualcosa Retegui, che mesi fa si è visto soffiare da sotto il naso il pallone per un calcio di rigore.
Stesso discorso nelle ultime due partite. Prima il rigore "strappato" a Kean contro la Lazio, poi una punizione dal limite dell'area contro il Monza calciata al posto di Cataldi. Insomma, ingombrante è dire poco: sembra che Gudmundsson voglia battere tutto lui, indipendentemente dalle richieste dei propri compagni.
Questo potrebbe diventare un problema all'interno dello spogliatoio della Fiorentina. Ecco perché Palladino dovrebbe intervenire il prima possibile chiarendo le gerarchie.
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