Una sconfitta che fa storcere il naso, anche se il contesto invita alla prudenza. Il Milan cade 2-3 contro la Virtus Entella in un’amichevole di metà settimana che Massimiliano Allegri aveva programmato soprattutto per far mettere minuti nelle gambe a chi, negli ultimi mesi, aveva avuto poco spazio o era reduce da infortunio. I ritmi bassi, le assenze pesantissime e una condizione ovviamente approssimativa non cancellano la sensazione di un test poco brillante, in cui si è vista un'Entella più fresca e attenta nei momenti chiave.
Milan ampiamente rimaneggiato
Basti pensare che, tra i rossoneri, erano presenti solo cinque giocatori della prima squadra, un dato che da solo fotografa quanto la partita fosse lontana dal rappresentare un Milan reale o anche solo sperimentale. Allegri, più che valutare l’assetto collettivo, ha pensato a distribuire minuti, recuperare energia e valutare la condizione dei singoli. E proprio sui singoli, più che sul risultato finale, si concentra l’analisi post-gara.
Il migliore in campo tra i rossoneri è stato senza dubbio Ardon Jashari. Il classe 2002 svizzero ha offerto una prestazione che ha catturato l’attenzione degli addetti ai lavori: personalità, qualità di palleggio e una buona presenza nei duelli. Nonostante l’amichevole non imponesse ritmi alti, Jashari ha saputo distinguersi con letture intelligenti e movimenti sempre funzionali allo sviluppo dell’azione. Da lui ci si aspettava una risposta, e la risposta è arrivata: il centrocampista ha mostrato di essere già inserito nei meccanismi e di poter diventare una risorsa importante nel prossimo futuro.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}Il peggiore in campo (a sorpresa)
Diverso invece il discorso per Fofana, apparso in evidente difficoltà. Il francese, chiamato a sfruttare questo tipo di test per ritrovare brillantezza, è incappato in una prova opaca: qualche errore in costruzione, qualche indecisione in fase difensiva e una sensazione generale di scarsa lucidità. Nulla di drammatico, considerato il contesto, ma abbastanza per lasciare perplessità che inevitabilmente verranno valutate dallo staff tecnico nelle prossime settimane.
Nel complesso, il Milan ha prodotto una prestazione discontinua, con buoni spunti individuali ma una manovra poco fluida, comprensibile se si considera l’assenza di un undici reale e la mancanza di automatismi. L’Entella, dal canto suo, ha giocato la partita con intensità e organizzazione, sfruttando le disattenzioni rossonere e portando a casa un successo prestigioso, anche se privo di valore competitivo.
Una sconfitta da archiviare rapidamente, dunque, ma utile a livello di valutazioni. Allegri incassa il 2-3 senza troppi drammi, consapevole che i test veri arriveranno quando la squadra sarà nuovamente al completo e avrà ritrovato ritmo e continuità. Per ora, restano i segnali: alcuni confortanti, altri da rivedere.


