L’iconico ex fantasista del Milan e della Nazionale Italiana, Gianni Rivera, ha recentemente condiviso alcune delle sue opinioni pungenti sullo stato attuale del calcio italiano e in particolare del Milan. Durante un’intervista rilasciata ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com nel contesto della XVI edizione del Premio Sportivo Nazionale “La Clessidra”, Rivera non ha esitato ad esprimersi sul calcio moderno.
Il giudizio su Gattuso
Alla domanda se considerasse Gattuso l'uomo giusto per la panchina della Nazionale Italiana, Rivera ha mantenuto una posizione distaccata e cauta, affermando semplicemente: "Non lo conosco, non sono in grado di valutarlo". Una risposta diretta che può riflettere non solo la reticenza a giudicare senza elementi concreti, ma anche una possibile riservatezza nei confronti di un collega ex calciatore.
Opinioni su Allegri e il Milan
Riflettendo invece sul lavoro dell’attuale tecnico del Milan, Massimiliano Allegri, Rivera ha affermato che: "Ogni allenatore è bravo se raggiunge qualche obiettivo. Aspettiamo. Vale per tutti, da Allegri a Gattuso, si devono conquistare sul campo il nome di allenatore". Le parole di Rivera evidenziano quanto sia fondamentale il risultato sul campo per ottenere riscontri nel mondo del calcio, una filosofia che pare applicabile a tutti gli allenatori.
Una questione di nazionalità?
Diversi animi si sono accesi quando Rivera è passato a discutere dei giocatori attuali. Alla richiesta di esprimere una preferenza personale, l’ex rossonero ha tagliato corto: "Cambiamo discorso. C'è qualcuno che ha qualche qualità, ma sono quasi tutti stranieri e la cosa mi disturba un po', devo dirlo con sincerità". Una dichiarazione che mette in evidenza le sue preoccupazioni riguardo alla prevalenza di calciatori stranieri nel campionato italiano.
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L'entusiasmo per il solo Leao
Nonostante le sue riserve, Rivera ha individuato in Rafael Leao un giocatore straniero che gli suscita entusiasmo: "Leao è uno che può piacere perché riesce a fare delle cose che altri, pur impegnandosi, non riescono a fare. La gente si aspetta che vinca ogni volta la partita da solo e questo non va bene, gli rovinano la vita". Rivera evidenzia le aspettative spesso irrealistiche del pubblico verso giocatori di talento, sottolineando come perfino leggende come Pele abbiano conosciuto giornate meno brillanti.


