Marotta svela: "Ecco qual è stato il punto alto della mia carriera"

Nel corso del suo intervento, Marotta ha riferito che molte delle sue conoscenze sono frutto di ciò che ha imparato dalla cultura del lavoro e dall'incontro con mentori di spessore
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Nella giornata odierna, il presidente dell'Inter Beppe Marotta ha parlato agli studenti del master "Management dello Sport" presso la RCS Academy Business School. Tra riflessioni personali sulla sua carriera e punti di vista sulla modernizzazione del calcio, Marotta ha offerto uno spaccato del suo approccio manageriale e delle sfide attuali nel mondo dello sport.

La carriera di Marotta

"Prima l’obiettivo era il traguardo sportivo a tutti i costi" ha riferito Marotta, sottolineando che, al giorno d'oggi, la sostenibilità porta a consderare prioritari gli equilibri finanziari. "Il concetto di passione però resta". Con queste parole, il presidente nerazzurro sintetizza la sua lunga carriera nel mondo del calcio, sottolineando come il cambiamento sia inevitabile e necessario. Nel corso del suo intervento, Marotta ha riferito che molte delle sue conoscenze sono frutto di ciò che ha imparato dalla cultura del lavoro e dall'incontro con mentori di spessore come Sergio Marchionne. "Lui era fautore della politica del cambiamento. Il leader è coraggioso, perseverante e deve saper ascoltare. Il culmine della mia carriera l'ho raggiunto alla Juventus: avevo 60 anni e una padronanza massima delle mie capacità professionali".

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Nuovo stadio

"Per i vecchi romantici, pensare all’abbattimento di San Siro porta amarezza e nostalgia. Io stesso, per la prima volta, ci sono entrato nel 1966". Tuttavia, come sottolineato da Marotta, la necessità di rispettare criteri moderni come sicurezza e accoglienza è imprescindibile. Secondo il presidente dell'Inter, uno stadio nuovo è fondamentale per portare benefici economici diretti e indiretti, trasformandolo in un punto di riferimento anche fuori dai matchday. "Non era immaginabile una ristrutturazione e così si è arrivati all'abbattimento. Bisogna farlo per forza. L'obiettivo è non avere più una cattedrale nel deserto, ma un punto di riferimento anche durante la settimana all'insegna di attività sociali".

Chivu

"Io mi meraviglio che le persone si siano sorprese della bravura di Cristian Chivu. L’abbiamo scelto perché rappresenta valori importanti, abbiamo avuto il coraggio di andare controcorrente anche a livello mediatico".

Stefano Ferrera
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