Prendete una persona che si lamenta sempre della vita. Una di quelle che si piange addosso, crede di non essere buona a nulla o peggio, che cerca alibi per giustificare i propri fallimenti o la non volontà di tentare. Ebbene, prendete questa persona e mettetela davanti ad Alex Zanardi: una chiacchierata con lui potrebbe cambiarle la vita. Perché, nonostante le difficoltà, questo vero e proprio eroe moderno non si è fermato davanti a nulla, prendendo l’attività sportiva ed elevandola a qualcosa di più che semplice movimento: adrenalina, furore, riscatto. Alex Zanardi è il supereroe che tutti meriterebbero. In particolare Ironman, ma non per la ricchezza o il pizzetto da donnaiolo incallito.
Lo sportivo più tenace d’Italia e del mondo ha infatti realizzato un’altra impresa incredibile. Già di per sé partecipare all’Ironman, competizione probante e sfinente, darebbe filo da torcere persino a uno sportivo “normale” (con 10.000 virgolette, sia ben chiaro). E invece Alex Zanardi non solo partecipa ma batte anche record su record. In particolare, all’appuntamento svoltosi recentemente a Barcellona, Zanardi è diventato il primo triatleta paralimpico a terminare le tre prove – nuoto, ciclismo e corsa su carrozzina nel suo caso – abbattendo il muro delle 9 ore. Nello specifico Zanardi ha impiegato 8 ore e 58 minuti per portare a termine l’impresa. “Non era un sogno ma un obiettivo che vedevo raggiungibile”, ha poi spiegato con grande umiltà unita a una forza d’animo che ancora oggi stentiamo a riconoscere in altri atleti.
Ancora una volta Alex Zanardi ha dimostrato che nulla è impossibile: se davvero si vuole qualcosa basta lottare per andarsela a prendere e prima o poi arriverà. Un insegnamento che dovremo seguire alla lettera. E, al di là di questo, ancora una volta Zanardi ha colpito nel segno: impossibile non considerarlo un portabandiera dei bomber. In attesa, ovviamente, di altre imprese al limite dell’impossibile.