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Conte-Mou Wars. “Non mi ha dato la mano…”

calcio06/11/2017 • 09:27
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Istrionici, affabulatori e vincenti. Nessuno lo può negare, Antonio Conte e Jose Mourinho sono gli uomini più indicati quando si tratta di portarsi a casa un campionato. I loro risultati, soprattutto nelle competizioni domestiche, sono clamorosi.

I due però rivaleggiano anche in un’altra particolare sfida: Chi è l’allenatore più “antipatico del mondo”? Qui non parliamo di mancanza di bontà di carattere, magnanimità, o anche correttezza. Ma di quella quasi nevrotica tensione che li porta a dare tutto ai propri calciatori e, dall’altra parte, a non concedere nemmeno la più piccola apertura agli avversari, colleghi allenatori compresi.

E così ieri è andato in scena a Stamford Bridge l’ennesimo capitolo del loro speciale confronto. Il primo grande “scontro” era avvenuto un anno fa, sempre nello stesso teatro, in occasione di un altro Chelsea-United.

Mou che torna da “traditore” con i Red Devils in quella che fu la sua casa, Conte che cerca di prendersi i cuori del popolo Blues ancora scettico. In campo è un 4 a 0 senza storia per i padroni di casa, e sulle panchine uno show dell’italiano. Salta, sbraita, urla e corre spiritato, quasi fosse Schillaci a Italia 90. Il portoghese incassa la sconfitta, ma al fischio finale non si trattiene: “Non si esulta così sul 4-0, puoi farlo sull’1-0 altrimenti è un’umiliazione per noi” dice ad Antonio, reo di aver esasperato i toni delle celebrazioni anche a partita abbondantemente decisa.

Conte poi dominerà la Premier, mentre Mou troverà consolazione in campo europeo. Tra i due, comunque, cala il gelo.

Anche perché, di lì in poi, non si conteranno le frecciate a distanza. Conte incalza “dallo United solo calci”, e Mou risponde “finché avrò da solo 4 titoli col Chelsea sarò Giuda, ma Giuda number one”. E poi in estate: “non faremo la fine del Chelsea di Mourinho” dice Antonio. “Non ho intenzione di perdere i capelli parlando di Conte” replica Mou. La guerra è aperta e totale.

Con queste premesse si è aggiornata la saga con il big match di ieri. Questa volta Conte rischiava grosso dopo il tonfo in Champions di Roma, mentre Mou si presentava tranquillo in virtù del suo consolidato secondo posto.

La partita è bella, ricca di episodi e sostanzialmente corretta. L’incornata di Morata premia ancora il Chelsea, ma la tensione sembra non essere così alta.

Sembra però, perchè al fischio finale va in scena l’ennesimo atto della “storia d’amore” tra i due tecnici. Nell’euforia generale dei Blues, non c’è spazio infatti per la classica stretta di mano dei manager. Mourinho dirà la sua in conferenza:

“Io ho aspettato un po’, ma Conte è scomparso al fischio finale, non mi ha voluto stringere la mano. Io l’ho stretta ai suoi assistenti, per me è sostanzialmente la stessa cosa.”

Per il momento nessuna replica dall’italiano, sollevato e sereno dopo la ripresa dei suoi. Al prossimo incrocio, o riferimento dell’uno all’altro, sarà però di nuovo battaglia senza esclusione di colpi.

Altrimenti non sarebbero i Re “antipatici” del calcio.

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Autore

Redazione

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