In pochi sentivano la mancanza di un libro dell’ex portiere Jerzy Dudek, eppure il polacco ne ha appena pubblicato uno chiamato “Un camino no real” in cui ripercorre la sua lunga carriera sui campi da gioco. Non mancano gli aneddoti e le frecciate, come il capitolo in cui Dudek si scaglia contro Messi e Guardiola.
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Ne ha un po’ per tutti l’ex portiere di Liverpool e Real Madrid Jerzy Dudek, che ha pubblicato un libro in cui ripercorre la sua lunga carriera tra i pali. 16 lunghi anni tra gli esordi in Polonia, l’esperienza al Feyenoord, l’apice al Liverpool e il tramonto da secondo del Real Madrid. Se lo ricorderanno bene i tifosi del Milan: la notte di Atene con i suoi balletti alla Grobbelaar durante i calci di rigore decisivi sono una ferita ancora aperta per i rossoneri. Dopo gli anni in Inghilterra il portiere polacco decise di trasferirsi al Real Madrid con il ruolo di vice Casillas. Quattro stagioni e appena dodici presenze, di cui solo due in Liga, ma tanti, tanti aneddoti da raccontare. Aneddoti racchiusi nella sua autobiografia, in cui Dudek dedica un intero capitolo a inveire contro Messi e Guardiola. E non solo contro di loro…
Dudek contro Messi e Guardiola
Poche presenze al Real ma una rivalità con il Barcellona che deve proprio essere rimasta impressa all’ex estremo difensore polacco, che in un capitolo del suo libro, non esita a scagliarsi contro il Barcellona e i suoi leader, Messi e Guardiola: “Messi è stato falso e provocatorio, come tutto il Barcellona e Josep Guardiola. Erano sempre pronti a provocare e talvolta raggiungevano la perfezione nel farlo. Tutto questo ha fatto molto male a José Mourinho e all’intera squadra“. Il fenomeno argentino secondo Dudek sarebbe una sorta di ‘lupo vestito da agnello’: “Ho visto quel Messi. Non potevo credere che un ragazzo così calmo e di bell’aspetto potesse essere così maleducato. Ho sentito quante gliene disse a Pepe e Ramos…“.
CR7 e Raùl
Nel suo libro Jerzy Dudek non risparmia nemmeno i suoi ex compagni di squadra. Nemmeno per Cristiano Ronaldo infatti spende delle buone parole, anche se alleggerisce il tiro: “Cristiano è arrogante, ma in fondo è un ragazzo autentico. È ciò che la gente percepisce di lui, può piacere o non piacere“. Un po’ come Raùl Gonzales Blanco: “Entrambi sono egocentrici e estremamente competitivi. Preferirebbero che la squadra vincesse 2-1 con i loro goal piuttosto che 5-0 con i goal dei compagni di squadra“.
Un libro di cui nessuno sentiva la mancanza e che permetterà a Dudek di farsi tanti altri “amici”. Oltre a quelli che già si era fatto nella Milano rossonera…