L’ex calciatore del Barcellona Dani Alves si trova attualmente nel carcere catalano di Brians 2 in attesa di essere giudicato per un’accusa di stupro. Intanto il brasiliano si intrattiene autografando magliette sotto compenso.
Dani Alves in carcere
Dani Alves è detenuto nel carcere di Brians a Barcellona dallo scorso 20 gennaio, con l’accusa di un presunto stupro nei confronti di una ragazza durante una serata di fine anno in un locale notturno. In attesa di essere di giudizio, Dani Alves non è però riuscito ad avere gli arresti domiciliari nonostante le richieste della difesa. La preoccupazione sarebbe quella che il calciatore potrebbe lasciare la Spagna prima del processo.
Negli scorsi giorni Dani Alves ha scritto una lettera alla moglie Joana Sanz, con cui è sposato da otto anni, la quale da poco ha annunciato la separazione in seguito a quanto successo: “In questi momenti difficili, mi dispiaccio della tua decisione e non vedo l’ora che la vita ci dia un’altra opportunità. Continuerò a combattere come ho sempre fatto con il supporto di chi è al mio fianco per mostrare la mia innocenza al mondo intero”.
Il traffico di magliette
Da quando l’ex juventino si trova in carcere, c’è chi ha approfittato della sua presenza creando un vero e proprio giro di affari. Il giocatore più titolato della storia del calcio è finito nei radar dei compagni di cella che hanno pensato di iniziare un traffico di magliette autografate direttamente da lui.
Dopo diverse indagini si è scoperto che un detenuto che ha ottenuto il permesso di muoversi all’interno del carcere e ha iniziato ad occuparsi quasi esclusivamente del ritiro delle magliette del Barcellona che le famiglie regalano di solito ai parenti che si trovano nel carcere. Il detenuto le porta a Dani per farle firmare e, infine, le riconsegna ai familiari in visita sotto compenso. Un traffico remunerativo che sfrutta la popolarità del brasiliano.
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