Francesco Gullo ha da poco lanciato la Gullocam FG18, un meccanismo innovativo che propone riprese tv dalla lunetta del rigore. L'ex terzino del Cervia, ci ha spiegato come funziona, perché è sicura e ha ripercorso le tappe del suo percorso televisivo.
Ciao Ciccio, partiamo dalla GulloCam FG18, racconta a quei pochi che ancora non la conoscono di cosa si tratta?
È la prima telecamera interrata nel mondo dello sport: è il primo meccanismo che permette a una telecamera di fuoriuscire dal campo di gioco, di captare, di zoomare, di ruotare 360° e tornare sottoterra rispettando le regole della sicurezza. Si chiama così, non perché io sia un megalomane, ma perché in questo modo può acquisire il nome dell'acquirente. Ci sono due brevetti: il primo è destinato esclusivamente per il calcio di rigore, col meccanismo installato nella lunetta dell'area. Stiamo aspettando l'ok definitivo dalla Fifa che avverrà dopo il primo test ufficiale. Il secondo brevetto prevede che in qualsiasi area denominata "campo sportivo", ho il diritto esclusivo mondiale di far uscire un meccanismo dal terreno di gioco.
Ma è vero che hai avuto l’idea grazie a un irrigatore dello stadio Euganeo di Padova?
Sì, 7 anni fa, durante il Torneo Campioni in Tour, mi ero scordato di spegnere l'impianto di irrigazione e mentre un bambino stava per calciare un rigore, fuoriesce all'improvviso l'irrigatore. In quel momento ho avuto l'idea.
In un’altra intervista hai raccontato della svolta commerciale che la Gullocam può portare nel mondo del calcio. Spiegaci meglio...
Voglio prima dire una cosa: mi diverte leggere commenti che dicono che la cam potrebbe uscire durante la partita e far inciampare i giocatori. Ma secondo voi brevetto una cosa del genere e la presento davanti a Campioni del Mondo senza aver cognizione di poterla utilizzare?! Il regolamento dice che non ci possono essere telecamere in campo durante il gioco, ma la Gullocam difatti non c'è perché è sotterrata. Durante la battuta del calcio di rigore, fuoriesce per poi tornare sotto in meno di un secondo, quindi la parte sicurezza è ampiamente risolta e lo dimostrerò. Dal punto di vista commerciale può modificare 4 settori del marketing: il marchio del pallone, le scarpe, i calzettoni e gli sponsor dietro la porta. Questa è una possibilità che la Gullocam offre alle Leghe, alle tv e agli sponsor.
Non c’è il rischio che la cam si alzi all’improvviso per un guasto tecnico?
Ci tengo a precisare che il primo test fatto l'8 maggio con la collaborazione di Perrotta, Sorrentino, Dionigi e Moro è stato fatto sul campo sportivo in erba di Pizzale (in provincia di Pavia, ndr). Abbiamo fatto un buco nel terreno, abbiamo installato il prototipo ottenendo le prime immagini che avete visto sui social. Poi nel corso dei mesi, grazie alla Palladini srl (azienda del pavese specializzata nella produzione di macchine imbottigliatrici ed etichettatrici, ndr) lo abbiamo ingegnerizzato, riducendolo e perfezionandolo. Oggi è un prodotto eccezionale che si alza, ruota, capta e scende in meno di un secondo.
Sul discorso sicurezza voglio ricordare che in Serie A, sotto ai campi, sono installati dai 14 ai 16 spruzzini collegati alla centralina dello stadio che in caso di cortocircuito si alzano causando la sospensione della partita. Allo stesso modo, sopra le teste dei 22 giocatori c'è la Spidercam che se cascasse ammezzerebbe qualcuno. Il mio meccanismo è collegato alla regia televisiva, quindi è impossibile che ci sia il cortocircuito. La Gullocam è più sicura di tante altre telecamere perché sopra i 60 cm di meccanismo in acciaio c'è un tettuccio di gommapiuma che ammortizza la parte sintetica di campo appoggiata. Il calciatore non se ne accorgerà neanche. Le ho studiate tutte perché ci sono in ballo milioni di soldi. Manca solo il test finale che dimostrerà la bellezza di questa invenzione, un test che probabilmente verrà fatto in una partita di Serie A. La prima Gullocam sarà composta da una Black Magic 4K, utilizzata in Nba, che verrà installata sopra il meccanismo.
È vero che hai brevettato la Gullocam in uno dei periodi più bui della tua vita? I famosi 12 euro in tasca…
Dopo la pandemia ero in difficoltà perché ero fermo lavorativamente, mi ero lasciato con la mia ex e mi sono ritrovato solo con 12 euro in un hotel di Riccione a una stella. Oggi, invece, ho un precontratto con un colosso mondiale e probabilmente un test in Serie A. Questa è la mia vita...
Calciatore, personaggio tv, cameraman e ora anche inventore. Chi è Francesco Gullo?
Non sono stato un semplice calciatore, sono stato un campione, ho vinto anche il Pallone d'Oro (ride, ndr). Il vero Ciccio Gullo è quello che avete visto 24enne in Campioni, il miglior reality della storia, che ha fatto ridere milioni di persone e fatto disperare Ciccio Graziani. Sono rimasto lo stesso, solo che adesso sto più attento nelle pubbliche relazioni perché parlo con gente che manovra milioni di soldi.
A proposito di Campioni: ma come ti è venuto in mente di raccontare la balla del Basilea? Non pensavi che ti avrebbero scoperto prima o poi?
Io ho giocato davvero nel Basilea, siete voi che non avete controllato bene (ride, ndr). La verità è che nel 2001, quando giocavo nel Chiasso, mi notarono gli osservatori del club svizzero e mi fecero fare un provino di 4 giorni in cui mi allenai con mister Gross e Yakin. Avevo 21 anni ma non posso dimostrarlo perché all'epoca non c'erano gli smartphone. Non entrai in squadra perché avevano la possibilità di tesserare solo 5 stranieri, quindi mi mandarono a Mendrisio in prima Lega.
Tu hai fatto anche un tunnel a Gattuso in un’amichevole contro il Milan. Cosa ti disse?
Non ho fatto "UN" tunnel ma "IL" tunnel del secolo, ricordando a tutti che oltre a me ci sono riusciti solo Ronaldo e Ronaldinho. Gattuso mi mandò a fan*** dopo un secondo e mezzo. Ricordo che andai nello spogliatoio del Milan e Ancelotti ridendo mi disse di chiedere la maglia a Rino che me la lanciò addosso. Io ce l'ho incorniciata e appesa da 20 anni: faccio un appello a Gattuso, sono pronto a toglierla dal mio ufficio se me la firma.
L'idea nacque due giorni prima della partita, dopo cena Ciccio Graziani ci chiese cosa volessimo fare contro il Milan: Maradona jr. disse che voleva la maglia di Kakà, Alfieri voleva segnare a Dida, mentre io promisi di fare un tunnel a Gattuso e lo dissi anche il giorno dopo in diretta tv a Studio Sport. Non è da tutti fare una cosa del genere, anche perché dopo il tunnel tirai una saetta a quello che era il miglior portiere dell'epoca: Nelson Dida. Quell'azione sarebbe da far vedere a Coverciano.
Ci racconti un aneddoto off-camera relativo a Campioni?
Dovevamo giocare contro il Messina di Arturo Di Napoli e la sera prima io, Alfieri e Borriello andammo a cena con le Veline in un ristorante a Taormina. Ciccio Graziani andò su tutte le furie ma noi all'epoca eravamo fatti così. La sera prima delle partite andavamo a divertirci.
Ma è vero che dopo Campioni ti aveva chiamato il Glasgow?
Mia sorella aveva mandato il video della giocata contro il Milan, però quando mi chiamarono io avevo già firmato con l'agenzia di Lele Mora. La mia popolarità era diventata troppo grande per lasciare il mondo della tv.
In questi anni hai portato avanti anche il progetto Campioni in Tour. Ce ne parli? È vero che ha partecipato anche Daniel Maldini?
Non lo sa nessuno ma Daniel Maldini il primo trofeo della sua carriera l'ha sollevato durante il Torneo Campioni a San Siro con la maglia dei Pulcini del Milan. Vi racconto questa: il giorno della finale, uno dello staff mi avvisa che c'era un papà che voleva assistere alla partita da bordocampo. Io rispondo che era vietato ai genitori l'ingresso in campo ma ad un certo punto mi ritrovo davanti Paolo Maldini che mi chiede il permesso perché voleva vedere la prima del figlio a San Siro. Fu di un'umiltà impressionante. Per quanto riguarda Daniel si vedevano già le sue qualità.
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