Gravina-Mancini, lo scontro arriva a Le Iene: il botta e risposta è durissimo

L'annosa diatriba tra il presidente della Figc Gravina e l'ex ct Mancini non accenna a concludersi e arriva fino al programma Le Iene: botta e risposta tra i due
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Il turbolento divorzio tra la Nazionale Italiana e Roberto Mancini ha innescato una lunga serie di polemiche. Da agosto, quando le strade degli Azzurri e del tecnico di Jesi si sono divise, tanto si è detto a riguardo, con accuse mosse da una parte e dall'altra: il presidente della Figc Gravina non ha mai perso l'occasione per lanciare qualche frecciata, mentre Mancini, ripartito dalla panchina dell'Arabia Saudita, ha spesso preferito glissare sull'argomento, ma non ha lesinato qualche dichiarazione al veleno.

 

Il programma Le Iene ha deciso di interpellare i due "litiganti" per ascoltare una volta per tutte la loro versione dei fatti. Il botta e risposta è stato piuttosto duro.

Gravina attacca, Mancini risponde

Parlando al programma di Italia Uno, il presidente federale ha confermato quanto dichiarato nel corso di questi mesi: "Perché Roberto Mancini si è dimesso? Questo dovete chiederlo a Roberto Mancini, in questo momento non riesco ancora a rimuovere l’amarezza che ho provato. Con Roberto ho condiviso cinque anni e quando vivi cinque anni di sensibilità, emozioni fortissime, un risultato storico, come fai a rinnegare tutto? Sarebbe una sconfitta incredibile per me pensare di avere investito in un rapporto umano che poi non lascia nulla, tutti abbiamo delle fragilità, lui ne ha manifestata qualcuna con qualche dichiarazione, a mio avviso, non corretta, io non posso abboccare e vivere puntando solo su quelle dichiarazioni".

 

La risposta di Mancini è arrivata puntuale: "Anche io ci sono rimasto male. Diciamo che dopo tanti anni, forse, a volte, bisognava prendere una decisione. Forse è una decisione che andava presa un po’ prima, però, allo stesso tempo, posso anche capire che ci si possa rimanere male. Anche io sono rimasto male di tante cose, e con grande dispiacere perché io sarei rimasto altri dieci anni, se fosse stato possibile. Qualcosa era cambiato rispetto a prima, ma posso dire una cosa? È stato detto anche troppo".

Giulio Piras
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