Steven Zhang nella bufera: stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, il presidente dell’Inter rischierebbe fino a tre mesi di carcere alla luce di un debito di oltre 300 milioni, non pagato, nei confronti della China Construction Bank Asia. In questo senso, i creditori hanno avviato diverse cause legali contro Zhang: una negli Stati Uniti, una a Milano e due a Hong Kong, dove i magistrati si sono inizialmente espressi in favore dei creditori.
Zhang e il debtor examinator
In seguito alla prima richiesta di giudizio, il presidente nerazzurro dovrà presentarsi in tribunale il 13 marzo prossimo, nell’ambito di un procedimento denominato debtor examination. Nella fattispecie, Zhang verrà interrogato per far luce sui suoi debiti e capire quali beni o strumenti avrebbe a disposizione per pagare gli oltre 300 milioni di debito, come previsto dalla sentenza emessa nei suoi confronti. In questo senso, Zhang dovrà presentare qualsiasi documento relativo ai suoi beni e alle sue passività.
Ipotesi carcere
Stando ai precedenti citati dai creditori, il rischio si tradurrebbe nella possibilità della reclusione in carcere fino a tre mesi. Uno scenario, questo, che potrebbe concretizzarsi qualora la Corte accerti che il il presidente dell’Inter ha nascosto dei beni allo scopo di evitare il pagamento del debito o si è rifiutato volontariamente di rispondere a qualsiasi domanda.
Inoltre, i creditori potrebbero rifarsi anche su un altro terreno, quello relativo alle quote del club nerazzurro in possesso di Zhang: è infatti in corso un’altra causa presso il Tribunale di Milano. In tal senso, i creditori chiedono la cancellazione della delibera tramite la quale l’Inter ha accettato di non versare uno stipendio a Zhang in qualità di presidente del club. In questa direzione, la prima udienza nel capoluogo lombardo è in programma l’8 marzo alle 10.00.
