L'esonero da parte del Fenerbahce dopo appena sei partite dall'inizio della nuova stagione ha attirato l'attenzione su un aspetto curioso della carriera di José Mourinho: i compensi ricevuti ogni volta che è stato licenziato. I numeri sono da capogiro e raccontano un lato "particolare" della vita professionale dello Special One.
Il fattore "esonero"
Sembra uno scherzo, ma ogni volta che Mourinho viene esonerato, il suo conto in banca si arricchisce notevolmente. Dopo l'esonero dal Fenerbahce, l'allenatore portoghese aggiungerà circa 7,7 milioni di sterline al suo già impressionante bottino complessivo derivante dai vari licenziamenti, che ora raggiunge la cifra di circa 89 milioni di sterline. Questo è il risultato di un contratto stracciato un anno prima della sua naturale scadenza.
Non è certo la prima volta che lo Special One incassa cifre sostanziose dopo un esonero. Soltanto dal Chelsea, Mourinho ha incassato oltre 26 milioni di sterline: 18 milioni nel 2007 e 8,3 milioni nel 2015. Real Madrid e Manchester United non sono stati da meno, con compensazioni rispettivamente di 17 milioni e quasi 20 milioni di sterline. Una vera fortuna ogni volta che viene mostrato il cartellino rosso ai suoi contratti.
Con questi numeri, Mourinho batte di gran lunga altri grandi nomi della panchina quando si parla di liquidazioni da esonero. Il suo "rivale" Antonio Conte, ad esempio, ha guadagnato "solo" circa 37 milioni di sterline in tutta la carriera tramite esoneri, con il Chelsea che ha contribuito con ben 26 milioni nel 2018.