Incredibile quanto appena accaduto in Inghilterra. Come riportano i rumors infatti, Gary Lineker avrebbe commesso una leggerezza folle che gli costerà davvero cara.
L'ex calciatore inglese ed attuale commentatore per la BBC infatti, avrebbe erroneamente ripostato una storia sul proprio profilo Instagram dal contenuto antisemita. La reazione dell'emittente inglese è stata immediata e decisa: licenziato!
Ecco cos'è successo nel dettaglio e il suo messaggio di scuse.
Lineker posta una storia antisemita: cos'è successo
Nella mattinata di oggi, Lineker ha ricondiviso una storia pro-Palestina contenente un insulto antisemita. In questa era presenta un topo, immagine usata come propaganda contro gli ebrei dai nazisti in Germania negli anni '30. Lo ha fatto sul proprio profilo Instagram ma, a giudicare dalle sue parole, senza conoscerne il reale significato.
Ovviamente l'attuale giornalista ha subito eliminato il contenuto, ma ormai era troppo tardi. Il danno era fatto.
La BBC è quindi stata intransigente, comunicando a Lineker che il loro rapporto di lavoro si sarebbe interrotto in anticipo. Le parti avrebbe dovuto continuare insieme anche al Mondiale per Club e alla Coppa del Mondo nell'estate del 2026, ma ciò non avverrà.
Il presentatore più pagato della BBC lascerà quindi l'emittente il prossimo fine settimana, al termine della Premier League, con l'ultima puntata del suo programma di punta intitolato "Match of the Day".
Il messaggio di scuse di Lineker
"Su Instagram ho ripubblicato contenuti che, come ho scoperto in seguito, contenevano riferimenti offensivi. Mi pento profondamente. Non condividerei mai consapevolmente nulla di antisemita. Va contro tutto ciò in cui credo. Il post è stato rimosso non appena ne sono venuto a conoscenza. Pur credendo fermamente nell'importanza di parlare apertamente di questioni umanitarie, inclusa la tragedia che si sta svolgendo a Gaza, so anche che il modo in cui lo facciamo è importante. Mi assumo la piena responsabilità di questo errore. Questa immagine non riflette le mie opinioni. È stato un mio errore e mi scuso sinceramente".
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