L'addio di Jurgen Klopp al Liverpool è stato un momento intenso per il calcio inglese, ma l'allenatore tedesco sembra non avere rimpianti. In una recente intervista a The Athletic, Klopp ha parlato con sincerità della sua vita dopo il Liverpool, condividendo pensieri e riflessioni su un'epoca calcistica ormai passata. Tra ricordi di finali di Champions League e nuove sfide con il gruppo Red Bull, il tecnico si racconta senza filtri.
La vita al di fuori del calcio
Klopp ha ammesso: “Se aspettavo l'inizio delle partite del weekend davanti alla TV? Assolutamente no. Ero super felice per come stava giocando il Liverpool. Ho guardato qualche partita. Ma non era tipo: ‘Oh, è sabato!’”. L'allenatore si è immerso in una vita lontana dai ritmi frenetici del campionato: “Facevo sport, ci godevamo la vita, passavamo del tempo con i nipotini, cose completamente normali”. Una routine nuova, benché sempre con la consapevolezza di un possibile ritorno al lavoro, ma non necessariamente in panchina.
Un addio o un arrivederci?
Sebbene Klopp si sia allontanato momentaneamente dalla panchina, l'allenatore non esclude al 100% un suo possibile ritorno: “È quello che penso. Ma non si sa mai. Ho 58 anni. Se ricominciassi a 65, tutti direbbero: ‘Avevi detto che non l’avresti mai più fatto!’”. L'incertezza accompagna questa fase della sua vita, ma la situazione attuale sembra puntare verso una direzione diversa dal calcio giocato.
Un'eredità senza rimpianti
Klopp si dice soddisfatto della sua carriera: “Ho perso più finali di Champions League di quante la maggior parte delle persone ne abbia mai giocate”. Questo dato evidenzia una carriera ricca di momenti memorabili e non solo di trionfi. L'allenatore continua: “So cosa significa perdere e come la vita va avanti. Non ho bisogno di tenere per me le mie esperienze”. L'intenzione di condividere il suo bagaglio di conoscenze emerge, oggi più che mai, da questo nuovo ruolo con il gruppo Red Bull.
