Cole Palmer, la giovane stella del Chelsea, ha compiuto un passo decisivo al di là del rettangolo verde. Conosciuto per la sua esultanza particolare, Palmer ha ottenuto il marchio sul soprannome che lo accompagna, "Cold Palmer", aprendo così nuove prospettive commerciali. Ma quali sono stati i passi e le sfide affrontate dal giocatore inglese per riuscirci?
La registrazione del marchio
Il fantasista del Chelsea è riuscito a registrare ufficialmente il soprannome "Cold Palmer", un nome che ora è suo di diritto, grazie all'approvazione dell’Ufficio per la Proprietà Intellettuale del Regno Unito. Questa mossa permette a Palmer di avere il pieno controllo sui futuri utilizzi commerciali del brand, spianando il campo per possibili linee di abbigliamento o altri prodotti firmati da lui.
L'ispirazione dietro a "Cold Palmer"
Ma da dove nasce questo soprannome? Il nome fa riferimento a una delle sue celebrissime esultanze in cui si strofina le braccia simulando il freddo. Un gesto che, nato da un semplice atto spontaneo, è diventato in breve tempo uno dei marchi di fabbrica più riconoscibili del calciatore, catturando una vasta audience di fan e appassionati.
Ostacoli legali e accordi trovati
Nonostante il percorso apparentemente lineare, la strada verso la registrazione del marchio non è stata priva di ostacoli. La prestigiosa cantina francese Château Palmer si è opposta a causa della somiglianza del nome con il proprio marchio vinicolo. La soluzione è stata raggiunta grazie alla modifica della richiesta del giocatore inglese, che ha escluso ogni riferimento al vino dalla registrazione, mantenendo invece aperta la porta a distillati e liquori.
La registrazione di "Cold Palmer" sarà valida fino al 25 novembre 2034, garantendo dunque al ragazzo un lungo periodo di tutela su eventuali sfruttamenti del marchio. Questo passo dimostra come il centrocampista del Chelsea non solo vada oltre la mera pratica calcistica, ma possieda anche una visione imprenditoriale chiara e lungimirante.