Il pesante 3-0 incassato dal Botafogo nel derby contro il Flamengo ha sollevato un polverone attorno alla figura di Davide Ancelotti. Siede sulla panchina della squadra brasiliana con il fardello di un cognome importante e una carriera carica di aspettative, finora però non del tutto rispettate. I numeri del giovane tecnico, all'esordio da capo allenatore, e le polemiche non fanno dormire sonni tranquilli né ai tifosi né alla dirigenza del club.
La pesante sconfitta nel derby
Era il match clou, l'occasione che tutti aspettavano per fare il salto di qualità, ma il Botafogo ne è uscito con le ossa rotte. La sconfitta per 3-0 contro il Flamengo ha mostrato i limiti di una squadra che fatica a trovare continuità nel gioco e nei risultati. Occhi puntati su Ancelotti, che aveva l'occasione di dimostrare il suo valore, ma il campo ha detto altro.
Un bilancio tra luci e ombre
Da luglio, quando ha preso le redini della squadra, il figlio di Carlo Ancelotti ha collezionato 9 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte in 22 partite. Numeri che raccontano di un percorso altalenante che non basta per una piazza ambiziosa come quella del Botafogo. La pressione inizia a farsi sentire, con la dirigenza che comincia a fare le sue valutazioni sul suo futuro.
Le critiche di Vampeta
Le critiche, però, non si fanno attendere. L'opinionista ed ex giocatore dell'Inter Vampeta, davanti alle telecamere, non usa mezze misure: "Se non fosse il figlio di Carlo Ancelotti l'avrebbero già esonerato. Il suo lavoro è molto al di sotto delle aspettative." Parole forti che risuonano in un ambiente già in tumulto.