Spagna, Alvarez squalificato per... colpa dei capelli!

Yeray Álvarez dell'Athletic Bilbao è stato squalificato per dieci mesi a causa di un controllo antidoping positivo al canrenone. Il difensore attribuisce il risultato a un farmaco per capelli assunto involontariamente. Il club lo supporta e punta a riadattarsi senza il suo pilastro difensivo
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Scoppia un nuovo caso nell'universo calcistico europeo: la squalifica di Yeray Álvarez, difensore dell'Athletic Bilbao, dopo un controllo antidoping positivo. Sotto la lente di ingrandimento la sostanza proibita rilevata nel suo organismo. Lo sfortunato evento e le sue ripercussioni continuano a essere oggetto di discussione tra tifosi e addetti ai lavori.

L'inizio della vicenda

La storia prende il via il 1º maggio scorso, quando, dopo una partita di Europa League, Yeray Álvarez è stato selezionato per un controllo antidoping. I risultati, resi noti poco tempo fa, hanno rivelato la presenza di canrenone, un diuretico vietato in competizione e fuori. L'organo disciplinare della UEFA non ha avuto dubbi e, il 19 agosto, ha deciso per la squalifica del giocatore. La sospensione di dieci mesi, iniziata lo scorso 2 giugno, si concluderà il 2 aprile 2026.

La posizione dell'Athletic Bilbao

Pronta la risposta ufficiale del club basco che supporta il suo difensore. Nel comunicato, l'Athletic conferma che Yeray ha accettato volontariamente la sospensione provvisoria e che lavorerà alla sua difesa. Questo sostegno dimostrato dalla società è fondamentale per mantenerlo motivato durante questi mesi difficili.

La reazione di Yeray Álvarez

Dal canto suo, Yeray Álvarez ha espresso rammarico in una dichiarazione pubblica, sottolineando che: "Dopo aver studiato il caso, abbiamo stabilito che sono risultato positivo perché ho assunto involontariamente un farmaco per la prevenzione della caduta dei capelli contenente una sostanza vietata."

Il difensore sta collaborando con il club per dimostrare la natura accidentale dell'infrazione e spera di poter risolvere la questione il prima possibile. La sua volontà di contestare il risultato denota uno spirito combattivo e una ferma determinazione a non arrendersi.

Marco Corsini
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