Francesco Guidolin, l'ex tecnico dell'Udinese, compie 70 anni e si lascia alle spalle una carriera calcistica di tutto rispetto. Nonostante abbia appeso il fischietto al chiodo, il calcio continua a mantenere un posto speciale nella sua vita, soprattutto grazie al nipote Gabriel, che sogna di vedere un giorno protagonista sui campi della Premier League.
I rimpianti di una carriera
"Sono andato otto volte in Europa con quattro squadre diverse senza mai allenare una big", racconta Guidolin con un pizzico di orgoglio. Dalla promozione in Serie B alla Coppa Italia vinta con il Vicenza, il suo curriculum parla chiaro. Tuttavia, l'unico rimpianto ammette, è di essere andato "troppo tardi all’estero". Anche se, come precisa subito: "Non so se lo si possa definire esattamente un rimpianto, perché sono molto contento di quello che ho fatto".
Una chance Nazionale
A proposito di scelte mancanti, Guidolin ha sfiorato anche la possibilità di avere un ruolo nella Nazionale Italiana. "Io e il presidente Tavecchio ci incrociammo un giorno a Coverciano. Era un’idea, poi decisero di virare su Conte, che è bravissimo", ricorda con un po’ di rammarico.
Allenatori e giocatori di riferimento
Nel mondo del calcio, Guidolin trova ispirazione in tecnici come Italiano e Gasperini che "pressano alto e dimostrano la loro forza nella metà campo avversaria". All'estero, il suo sguardo ammira il vecchio Liverpool di Klopp e il futuro di Slot. Ma se dovesse scegliere un giocatore da allenare? Non ha dubbi: "Bernardo Silva e Xavi".
La vita post-calcio
Nonostante abbia lasciato il mondo del calcio, Guidolin trova gioia e soddisfazione nella vita familiare e, soprattutto, nei momenti trascorsi con il nipote Gabriel. "Il mio sogno è di vederlo giocare in Premier, quando sarà grande", confessa speranzoso. Inoltre, nonostante abbia abbandonato il ruolo di opinionista, il calcio continua a fare capolino grazie ai suoi due figli, che si occupano di giovani talenti.