Dopo una stagione a dir poco deludente, e ancora in attesa di conoscere chi sarà l'allenatore per la prossima stagione (anche se al momento tutte le strade portano ad Antonio Conte), in casa Napoli è esplosa la bomba riguardante il capitano Giovanni Di Lorenzo.
Il difensore, vera e propria colonna dello scudetto partenopeo, avrebbe chiesto alla società la cessione, e dal suo agente Mario Giuffredi ha rivolto accuse ben precise alla società, colpevole di non riporre alcuna fiducia nei confronti del proprio assistito.
Ma il procuratore non si è fermato qui, perché in un'altra intervista è tornato pesantemente a tuonare: stavolta il suo obiettivo è l'attuale (ancora per poco) allenatore del Napoli, Francesco Calzona. L'invettiva lanciata contro il ct della Slovacchia è stata durissima.
L'agente di Di Lorenzo durissimo contro Calzona
Intervenuto su Tela A, Giuffredi ha rivolto pesanti accuse contro Calzona. Accuse scaturite dalla scelta dell'allenatore di sostituire il capitano a pochi minuti dalla fine della sfida contro il Lecce. Queste le sue parole: "Secondo me noi con Calzona stiamo perdendo fin troppo tempo, perché abbiamo messo un professore di scuola media e gli abbiamo dato la cattedra universitaria senza farlo studiare. Quindi questo è Calzona, un professore di scuola media che si ritrova ad avere la cattedra in università che gli viene regalata. Quindi io penso che quello che ha fatto Calzona ieri credo che sia da una persona non poco intelligente, di più. Perché o ci devo vedere altro, perché sostituire la persona a tre minuti dalla fine quando c'è quel clima vuol dire che proprio o non ci arrivi col cervello e quindi stai rovinato, o c'è altro sotto",
L'agente del difensore in chiusura ha lanciato anche una sottile frecciata alla società: "Ma la colpa non è sua perché c'è gente che lavora una vita per arrivare ad allenare in Serie A, non allenare il Napoli, allenare in Serie A. E c’è chi gli viene regalata la panchina di un club di prestigio...".
Parole durissime che, sommate a quelle dei giorni scorsi, fanno presagire un divorzio immediato tra le parti. A meno che Conte, in caso arrivasse davvero all'ombra del Vesuvio, non riuscisse nel miracolo di mediare una situazione decisamente ingarbugliata.
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