Kylian Mbappé torna a far parlare di sé, ma questa volta non è per le sue prodezze sul campo. Una vicenda tanto intricata quanto controversa coinvolge il campione francese e un gruppo di agenti della CRS, protagonisti in un'indagine finanziaria che ha sollevato non pochi interrogativi.
L'inchiesta che scuote il calcio francese
Stando a quanto riportato dal Canard Enchainé, cinque agenti della CRS, il corpo di polizia con funzioni antisommossa e protezione civile a cui era stata affidata la sicurezza della Nazionale francese, sono finiti sotto la lente di ingrandimento. La scoperta è stata fatta da Tracfin, il servizio d'intelligence finanziaria francese, che dichiara di aver trovato movimenti sospetti sui conti degli agenti.
Gli assegni da capogiro di Mbappé
La cifra complessiva si attesta a 180.300 euro, una somma elargita direttamente dal conto di Mbappé. Quattro brigadieri capi avrebbero ricevuto un assegno di 30mila euro ciascuno, mentre al loro comandante, colui che sovrintendeva i quattro poliziotti, sono stati destinati ben 60.300 euro. Una mossa che subito ha fatto drizzare le antenne agli addetti ai lavori. Cosa si nasconde dietro queste donazioni?
Mbappé: "Solo un gesto di generosità"
Il capitano della Nazionale ha voluto dare la sua versione dei fatti, cercando di gettare acqua sul fuoco. In una dichiarazione scritta, firmata col suo ormai iconico pseudonimo KM9, Mbappé ha spiegato il senso di queste transazioni. Ha precisato che si tratta della donazione dell’intero premio di partecipazione al Mondiale in Qatar, destinata “ai membri del team incaricato della sicurezza dei giocatori, così come a diverse associazioni”.



