Siamo ai limiti dell'assurdo, ma purtroppo spesso e volentieri le società non hanno potere. E questa è solo l'ennesima, triste, dimostrazione.
Sì perché due giorni fa il match tra Atalanta e Lecce era stato giustamente rinviato per l'improvvisa morte di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club salentino. Dopo aver militato 20 anni nella società giallorossa, il ragazzo è scomparso improvvisamente nella notte. Grave lutto dunque in casa Lecce, che ha subito chiesto ed ottenuto il rinvio.
La Lega Serie A però ha preso una decisione forzata e quantomeno criticabile: rinviare il match di appena 48 ore, fissandolo appunto per questa sera alle ore 20.45. Scelta di certo forte, e di fatti contrastata e non accettata inizialmente dalla squadra di mister Giampaolo, che era ovviamente molto legata a Fiorita per la persona e per l'operato che svolgeva in spogliatoio.
Fino a ieri sera infatti, sembrava che il Lecce non si sarebbe presentato a Bergamo per la 34^ giornata del massimo campionato italiano, perdendo così a tavolino e rischiando una penalizzazione di punti in classifica. Questa mattina però è arrivata la decisione ufficiale e definitiva.
Pugliesi partiti per Bergamo: Atalanta-Lecce si gioca
Nonostante gli stessi ultras della Dea abbiano mostrato pieno rispetto e sostegno nei confronti degli avversari, la situazione non è cambiata. Addirittura, nella giornata di ieri anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi aveva provato a contattare la Lega Serie A per far spostare la partita a causa del lutto, ma non c'è stato nulla da fare. La decisione della Lega è stata irremovibile, e così purtroppo il Lecce ha dovuto prenderne atto.
Questa mattina i pugliesi sono partiti con un charter intorno alle ore 10.30 con direzione Bergamo, dove questa sera scenderanno in campo in qualche modo contro i padroni di casa. Al seguito non sono presenti membri dello staff, salvo un paio di eccezioni. Sarà logicamente una partita surreale, un evento onorato solo per non incorrere in qualche sanzione e penalizzazione di punti - aspetto fondamentale, visto che la squadra è vicinissima alla zona retrocessione e lotterà fino all'ultimo per rimanere in Serie A.
Questo fatto farà di sicuro ancora molto discutere. Purtroppo è l'ennesimo simbolo di un organo calcistico nazionale che continua a mettere i propri interessi economici e logistici davanti agli aspetti umani.
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