Mai banale nelle sue interviste, Zvone Boban è tornato a parlare del suo Milan dicendoci preoccupato di questo primo approccio di Fonseca al mondo rossonero. E poi ha parlato anche del suo distacco dall'Uefa e ha commentato l'acquisto monstre della Juventus di Koopmeiners.
Boban sul suo addio all'Uefa e su Koopmeiners
Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport sul perché ha lasciato l'Uefa:
Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche, ma di fronte alla usurpazione e alla pura politica di chi per difendere un proprio interesse infanga tutto il calcio e le sue istituzioni, non era possibile continuare. E mi creda, nonostante il mio ruolo fosse prestigioso e importante, la decisione di farmi da parte seguendo il mio credo è stata inevitabile anche se sofferta. Purtroppo, da anni vediamo che la tecnocrazia calcistica imperversa nel sistema, privandolo dei valori che invece dovrebbe rappresentare e difendere sempre. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, degli allenatori, del pubblico, delle stesse istituzioni calcistiche. In questo senso, lo dico amaramente, pur lottando per i cambiamenti nella Uefa, come prima nella Fifa, non sono servito a niente. Koopmeiners? Non vale 60 milioni. È un ottimo giocatore ma non è un fuoriclasse che cambia la dimensione di una squadra, specialmente non una squadra come la Juventus.
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I dubbi su Fonseca e Ibra
Poi Boban ha parlato anche del suo Milan:
Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma per me il Milan è sempre il Milan. Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lilla e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Leao e Pulisic. Reijnders non può giocare a due in mezzo, Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all'inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste. Theo e Leao? Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi.
Alla fine è arrivata anche la stoccata al suo amico Ibrahimovic:
Zlatan è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello Scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale"
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