Ancora una volta, il Cile si trova a fare i conti con l'amara realtà dell'esclusione dal palcoscenico mondiale. Nella notte italiana, il sogno dei Mondiali è sfumato, lasciando una squadra e un paese intero con l'amaro in bocca. All'orizzonte, però, c'è il grido di rabbia e determinazione di Alexis Sanchez, pronto a rivendicare il suo posto sia in nazionale che in un club che gli possa dare quella fiducia che sente di meritare.
Le parole di Alexis: una delusione personale e professionale
Dopo la partita, non ha nascosto la sua delusione il giocatore dell'Udinese: "Sono arrabbiato, la verità è che ho avuto a che fare con un allenatore (Runjaic) che non mi ha capito e non ho giocato per molto tempo, infortunato. Mi sento fisicamente bene, chi parla di me che vada a vedere i miei allenamenti. Sono professionale in ogni ambito".
Allo stesso livello di Modric e Ronaldo
Proprio la determinazione e la professionalità sono al centro dello sfogo di Sanchez. Ha citato i longevi Modric e Ronaldo per sottolineare che lui stesso non è da meno. "Ci sono giocatori come Modric e Ronaldo che giocano ancora a 40 anni, non mi sento da meno", ha dichiarato con una punta di orgoglio. Da tre anni non gioco nella mia posizione, ha aggiunto, raccontando le difficoltà di essere adattato a ruoli che non gli appartengono del tutto.
Un futuro ancora da scrivere
Il desiderio di Alexis è chiaro: trovare una squadra dove possa finalmente esprimersi al meglio. "Spero di andare in una squadra che mi dia la possibilità di giocare e continuità. Sono professionale da quando ho 15 anni", ha concluso con la fermezza di chi sa che, a dispetto delle difficoltà, ha ancora molto da dare al calcio. Con queste parole, Sanchez ha lanciato un messaggio chiaro: il Cile non va ai Mondiali, ma lui non ha alcuna intenzione di fermarsi. La sua carriera, come il suo spirito combattivo, sono lontani dall'esser giunti al termine.