Il mercoledì calcistico continua a regalarci emozioni con la sfida tra Juventus e Milan. In una serata carica di tensione e tattiche, gli occhi erano puntati sull'ex della serata, Massimiliano Allegri, tornato per la prima volta allo Juventus Stadium da avversario. BordoCam, il servizio di Dazn dedicato ai dettagli più succosi della partita, ci ha regalato un dietro le quinte ricco di aneddoti e battute in perfetto stile Allegri.
Un cambio di modulo deciso
Fin dall'inizio, Allegri non ha esitato a mostrare la sua impronta tattica chiedendo al Milan di passare a un 4-3-3 in fase di possesso. Questo schema, sebbene non fosse una novità assoluta, è stato esplicitamente richiesto dal tecnico livornese, con Pulisic largo a sinistra e Saelemaekers a destra. Un'indicazione precisa per sfruttare al meglio la velocità sulle fasce.
Le parole ai giocatori
Dopo un tentativo non finalizzato di Gimenez, Allegri, con il suo solito stile diretto, si rivolgeva a Leao dalla panchina: “Se la tiene rasoterra fa gol, se la tiene rasoterra fa gol, se la tiene rasoterra fa gol”. Un mantra che ripeteva anche al suo fidato vice, Landucci, sottolineando l'importanza di rimanere concentrati e sfruttare le opportunità.
Reazioni spontanee e abbracci sinceri
Dopo una super parata di Maignan, il commento spontaneo di Federico Gatti riassumeva il momento: “Pazzesco, caz*o ha preso questo oh!”. Nonostante l'errore su rigore di Pulisic, Allegri mostrava la sua umanità con un semplice “Dai oh Chris, succede”, seguito da un abbraccio caldo che valeva più di tante parole.
L'entrata di Leao e le indicazioni di Allegri
Prima di entrare in campo, Allegri non tralasciava di caricare Leao: “Rafa dai oh, non mi far incazzare”. Durante il match, l'allenatore non cessava mai di dare indicazioni al portoghese, ora attaccando Rugani in difficoltà, ora chiedendo di tornare in difesa con un vigoroso “Rafaaaaaaa tornaaaaaaaa”. Momenti alternati a complimenti quando necessario.
Concitazione finale negli spogliatoi
Al termine del match, Allegri, visibilmente alterato, lasciava il campo con un ammonimento chiaro ai suoi: “Ora in spogliatoio non fiata nessuno!” Una dichiarazione che caricava di una tensione ulteriore una serata già di per sé ricca di emozioni.