Bove si racconta: "Sto per tornare a giocare, ecco con chi ho parlato"

L'ex centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove si è raccontato nel corso di una lunga intervista, annunciando che sta lavorando per tornare in campo
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E. Bove
#8RomaCentrocampista
Serie A
Stagione 2024/2025

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La storia di Edoardo Bove ormai la sappiamo tutti ed abbiamo imparato a conoscerla anche con altri calciatori. Sappiamo anche che, dopo il problema che ha avuto, non potrà tornare a giocare nel campionato di Serie A, per via delle regole della Lega. Ma tornare a giocare è il suo obiettivo principale, come ha raccontato nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

 

Bove ha parlato di vari aspetti nel corso dell'intervista

Si parte ovviamente dal momento attiale e dal desiderio più grande: "Non riesco a star fermo, devo muovermi, gioco a padel, ho la palestra in casa. Il prossimo passo è il ritorno in campo. Bisogna fissare il come, il dove e quando. Le visite saranno state una decina, molte di semplice controllo, elettrocardiogramma, prove sotto sforzo, holter pressorio, oltre a aritmologiche e a studi elettrofisiologici. Sono preparato. I medici hanno giustamente tutte le cautele. Ci vuole ancora un po' di tempo, ma sento che si sta chiudendo il cerchio. Stiamo parlando con la Roma. Sono sotto contratto fino a giugno 2028, è ancora lunga".

 

Quella a Firenze resta una parentesi positiva: "Ci sono stato solo dieci mesi, eppure mi sento legatissimo a un posto in cui ho vissuto più emozioni negative che positive. Firenze, la città, è stata importante. Quando non avevo cose da fare andavo in giro, il Lungarno, le strade del centro, vedevo solo cose belle, incontravo gente che mi copriva d’affetto. Alla fine le cose più dolorose sono anche le più potenti. La sofferenza, se condivisa con gli altri, enfatizza i rapporti, oltre che i ricordi. Di notte sogno goal in rovesciata, sotto la traversa, quelli che non mi competono".

 

Dopo il problema avuto i dialoghi con Eriksen e Mourinho: "Con Eriksen ci siamo sentiti più di una volta, nei primi giorni e anche in estate. Abbiamo qualcosa in comune, pur non conoscendoci di persona. Me lo sento vicino e sono contento che abbia trovato un'altra squadra. In estate ho sentito Mourinho, il mio papà calcistico. Si era fatto vivo subito, a dicembre, con mio padre che lo adora. Cane malato? Rispose così a una domanda in conferenza stampa, per lui ero e resto Edu. Alla portoghese, Eduardo".

 

La legge in Italia la conosciamo bene: "Italia? Non escludo niente. I medici non sono ancora giunti a una conclusione, potrei anche essere a posto. Ho la piena consapevolezza della situazione, sto da Dio e ho una gran voglia di tornare alla mia passione".

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Tags :Serie A

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