Cabrini: "Sono cambiati i tempi. Rifiutare la Nazionale? Pazzesco solo pensarlo"

Antonio Cabrini descrive la crisi del calcio italiano, sottolineando la necessità di un coordinatore e una nuova guida tecnica. Critica il rifiuto delle convocazioni e la mancanza di talenti
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Si accendono i riflettori sulla Nazionale italiana, mentre l'ombra di una crisi è sempre più evidente. Antonio Cabrini, ex campione del mondo, non usa mezzi termini per descrivere la situazione attuale del nostro calcio, sottolineando ai microfoni de "La Repubblica" le difficoltà che stanno caratterizzando il cammino azzurro nelle competizioni internazionali.

 

Le parole di Cabrini sulla crisi del calcio italiano 

Crisi di sistema, serve un coordinatore”, afferma l'ex difensore, evidenziando come il cambio dei tempi abbia reso più arduo il compito di emergere nelle competizioni europee. "Gli azzurri, anche quando riescono ad arrivare in fondo, finiscono spesso per ricevere cinque schiaffi dalle squadre avversarie.

 

Rifiutare la convocazione? Per quelli della mia generazione era pazzesco solo pensarlo. Al massimo c'era grande amarezza nel caso di mancata convocazione, non di certo nel rifiutarla".

 

Con l'esonero di Luciano Spalletti e il rifiuto di Claudio Ranieri, l'Italia è alla ricerca di un nuovo commissario tecnico. Cabrini non si dice contrario all'idea di un CT che funzioni da coordinatore piuttosto che da allenatore di campo, una figura che possa guidare tutte le Nazionali, giovanili comprese. Quanto a Ranieri, Cabrini lo definisce “un uomo saggio”, che evidentemente ha preso “la scelta più giusta per lui” decidendo di mantenere il ruolo di consulente della Roma.

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