Calò: “Alvini, un gruppo giovane e cene di squadra: vi racconto il segreto di questo Frosinone”


  • 20 Dicembre 2025

Non ama i riflettori, ma i numeri parlano per lui. MVP di novembre in Serie BKT, Giacomo Calò è diventato uno dei punti fermi del Frosinone capolista, dentro e fuori dal campo. In un campionato equilibratissimo, il centrocampista racconta il momento dei gialloblù tra prudenza e consapevolezza: una squadra giovane, uno spogliatoio compatto e la fiducia di Alvini come base di un percorso che, per ora, non ammette distrazioni.

Natale da capolista, a prescindere da come andrà la prossima partita con lo Spezia.

“In questa posizione si sta bene, inutile negarlo. Ma non bisogna accontentarsi, perché basta abbassare un attimo la guardia e in questo campionato vieni subito ripreso. Ci sono tante squadre attrezzatissime che aspettano solo un nostro passo falso”.

La Serie B è un campionato estremamente equilibrato. Qual è l’aspetto mentale più difficile da gestire?

“La gestione delle sconfitte. In questo campionato devi essere bravo subito a reagire. Può capitare di perdere una o due partite e rischi di entrare in un vortice, soprattutto con una squadra così giovane. Noi ne abbiamo perse due consecutive e lì avremmo potutro perdere certezze. Invece né la squadra né lo staff hanno sbagliato approccio. In altre situazioni che ho vissuto, dopo una o due sconfitte sembrava cadesse il mondo. Qui no. E questo ti resta anche per il futuro, perché sai già come gestire quei momenti”.

Questo Frosinone ti fa sentire solo vecchio… o anche leader?

“Tutt’e due (ride, ndr), ma in realtà ragazzi lavorano benissimo. Io sono uno di quelli con più esperienza, ma non è che facciamo chissà quale lavoro particolare con i giovani. Il nostro compito è tenerli sul pezzo, mantenere alta l’attenzione, dare un atteggiamento positivo. Poi loro seguono l’esempio, ed è quello che conta di più”.

CALCIO - Serie B - SSC Bari vs Frosinone Calcio Fares Ghedjemis of Frosinone Calcio celebrates after scoring a goal during SSC Bari vs Frosinone Calcio, Italian soccer Serie B match in Bari, Italy, November 22 2025 Bari Italy PUBLICATIONxNOTxINxFRAxUK Copyright: xIPAxSport ABACAx

CALCIO – Serie B – SSC Bari vs Frosinone Calcio Fares Ghedjemis of Frosinone Calcio celebrates after scoring a goal during SSC Bari vs Frosinone Calcio, Italian soccer Serie B match in Bari, Italy, November 22 2025 Bari Italy PUBLICATIONxNOTxINxFRAxUK Copyright: xIPAxSport ABACAx | IMAGO/ABACAPRESS, IMAGO

C’è un ragazzo che ti ha colpito in modo particolare?

“Quando sono arrivato mi ha impressionato. L’anno scorso all’andata non c’era, al ritorno ci avevo giocato contro, me lo ricordavo ma non così in forma. Poi però ce ne sono tanti: Barcella, Cicchella, Grosso… sono tutti giovani, ma con potenzialità importanti”.

La sensazione che questo gruppo potesse fare così bene è stata immediata?

“Io ho visto subito un collettivo sano. Sono arrivato a fine ritiro, quindi ho vissuto poco quella fase, più le settimane prima della Coppa Italia. Però già lì si percepiva: un gruppo giovane, ambizioso, ma con quella spensieratezza che in Serie B è sempre fondamentale”.

Venendo a te. Questa stagione sta sorprendendo per la tua efficacia offensiva. A cosa si deve il tuo “switch”?

“Per me è cambiato soprattutto il modo di giocare che chiede il Mister. Negli anni passati, mentre la squadra attaccava, io spesso dovevo restare più basso, perché il mio ruolo porta a stare a metà strada tra attacco e difesa. Molti allenatori mi chiedevamo, mentre attaccavo, di guardare dietro, di controllare l’attaccante. Ora invece il Mister mi chiede di essere presente: al limite dell’area, dentro l’area. Questo porta automaticamente ad avere più possibilità di fare gol”. 

Alvini, appunto. Che tipo di rapporto si è creato tra voi?

“Un rapporto molto positivo. Mi ha dato fiducia da subito, e questo per me è fondamentale. Non è uno che quando sbagli ti fa pesare l’errore, ma al contrario ti lascia tranquillo. Ed è una cosa che serve a tutti, soprattutto in questo sport e in questo momento dell’anno”.

CALCIO - Serie B - Frosinone Calcio vs SS Juve Stabia Massimiliano Alvini coach of Frosinone Calcio during the 15th day of the Serie BKT Championship between Frosinone Calcio vs S.S. Juve Stabia , 8 December 2025 at the Benito Stirpe Stadium, Frosinone Italy. Frosinone Italy PUBLICATIONxNOTxINxFRAxUK Copyright: xIPAxSport ABACAx

CALCIO – Serie B – Frosinone Calcio vs SS Juve Stabia Massimiliano Alvini coach of Frosinone Calcio during the 15th day of the Serie BKT Championship between Frosinone Calcio vs S.S. Juve Stabia , 8 December 2025 at the Benito Stirpe Stadium, Frosinone Italy. Frosinone Italy PUBLICATIONxNOTxINxFRAxUK Copyright: xIPAxSport ABACAx | IMAGO/ABACAPRESS, IMAGO

Il mese di novembre per te significa due gol, quattro assist e il riconoscimento di MVP. Tattica sì, ma anche tanta continuità…

“Dietro la mia crescita c’è tutto il lavoro settimanale. La gente vede quello che fai il sabato o la domenica, ma dietro c’è una routine quotidiana: allenamenti, prevenzione, cura dei dettagli. Io su questo non cambio molto, faccio sempre le stesse cose. Più vai forte in allenamento, più poi riesci a rendere in partita”.

Ma un modello di riferimento ce l’hai?

“No, non qualcuno in particolare. Ovviamente guardo le partite delle squadre più forti, perché sono anche le più belle da vedere. Guardi il Paris Saint-Germain, il Barcellona, osservi tutti. Cerchi di imparare qualcosa, anche se poi puoi farlo solo con gli occhi”.

A livello personale ti sei posto degli obiettivi stagionali?

“Vado partita per partita. Non penso a fare gol, assist o a numeri particolari. Cerco solo di dare il meglio di me, di aiutare la squadra il più possibile. Poi la partita la vivi come viene, senza dare un peso eccessivo al gol o alla prestazione. Se fai le cose bene, il risultato arriva”.

In un’intervista a inizio stagione, Ghedjemis ha raccontato che spesso condividete il tempo anche fuori dal campo. Quanto conta lo “stare bene insieme” per raggiungere un traguardo?

“Conta tantissimo. Al campo c’è sempre un ambiente positivo: nello spogliatoio, con i fisioterapisti, in palestra. Anche fuori dal centro sportivo capita spesso di trovarsi: magari non pranziamo tutti insieme, ma ci ritroviamo in sette-otto nello stesso ristorante. Così stiamo spesso insieme, anche con i figli e le mogli. Tutto questo crea un ambiente sano e, alla lunga, fa la differenza”.

Tu, personalmente, hai legato in modo particolare con qualcuno?

“Conoscevo già Zilli da prima. Poi ho legato molto con Marchizza. Abbiamo vite simili anche fuori dal campo, passiamo più tempo insieme. Ma in generale, all’interno della squadra, alla fine ho legato un po’ con tutti”.

Tornando all’oggi: Frosinone giovane, vetta, trofeo MVP della Serie BKT. La chiave è non montarsi la testa?

“È fondamentale. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, senza cambiare nulla. Se iniziamo a pensare troppo a quello che stiamo facendo, rischiamo di perdere qualcosa. In questo campionato basta pochissimo per cambiare tutto”.

Chiudiamo con uno sguardo più in là. Obiettivi stagionali no, ma un sogno calcistico?

“Quello di tutti. Se si chiede a qualsiasi ragazzo che inizia a giocare, risponderà la stessa cosa: giocare in Serie A. È la verità. Poi il calcio non ha sempre una logica, non è sempre meritocratico. Vedremo come andrà, il futuro lo dirà”.

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