Caos arbitri Serie A: si cerca un insegnante di dizione per gli annunci Var, ma non ci sono soldi

Dopo il caso Manganiello in Como-Lazio, la Lega Serie A cerca un insegnante di dizione per arbitri ma mancano i soldi. Rischio sciopero
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Le gaffe "mussoliniane" degli arbitri sono già diventate un vero e proprio problema in Serie A. Un singolo caso è bastato a far scoppiare le prime polemiche: quello di Manganiello in Como-Lazio.

 

Con l'introduzione della comunicazione diretta dagli arbitri al pubblico, la necessità di migliorare la dizione e la chiarezza del messaggio è diventata più pressante che mai. Eppure, le risorse economiche non sembrano esserci per far fronte a questa nuova sfida.

 

Serie A, la nuova regola dell'annuncio Var: il caso Manganiello

Da quest'anno gli arbitri sono tenuti a comunicare al pubblico tramite microfono la decisione presa dopo la revisione al Var. Il primo ed unico caso è stato quello di Manganiello alla 1^ giornata di campionato, precisamente in Como-Lazio allo Stadio Sinigaglia.

 

Ciò ha generato subito polemiche per tono, stile e capacità d'espressione. Panatta addirittura ha rievocato ricordi di discorsi da balcone a Piazza Venezia! Il caso di Manganiello in occasione di Como-Lazio è quindi un esempio emblematico, con toni forti che hanno lasciato stranito più di qualcuno, ma che certo non hanno aiutato a chiarire le decisioni prese in campo.

 

La necessità di un insegnante di dizione

Secondo quanto riportato da Repubblica, da tempo il designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi, è impegnato nella ricerca di un coach di public speaking, il cui compito sarebbe quello di aiutare i direttori di gara a comunicare in modo più efficace e comprensibile. L'idea è di trasferire competenze che permettano agli arbitri di modulare voce e tono, evitando di apparire come annunciatori di notizie belliche.

 

I costi insostenibili e la crisi interna

Il principale ostacolo nell'ingaggiare un insegnante di dizione? Il costo. Si parla di cifre superiori ai 150mila euro a stagione, una somma proibitiva in un momento in cui le casse arbitrali sono tutt'altro che floride. La mancanza di fondi, infatti, ha già portato a tensioni interne alla categoria, con gli addetti al Var che hanno minacciato scioperi a causa di stipendi arretrati.

 

L'associazione degli arbitri sta vivendo momenti complessi, aggravati dai tagli ai fondi decisi dalla Federcalcio. Mentre i Video match official attendono il pagamento di mensilità arretrate, le sezioni arbitrali hanno subito una riduzione del 13% nei contributi per il semestre che va da luglio a dicembre.

 

Tuttavia, dotare gli arbitri di competenze comunicative è una questione cruciale. Qual è l'alternativa? Abituarsi a percepire ogni annuncio di rigore al Var come un vecchio cinegiornale, richiamando atmosfere di un'epoca passata.

Matteo Zinani
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