Il clima sotto il Vesuvio è tutt’altro che sereno. Dopo il clamoroso 0-2 rimediato sul campo del Bologna, firmato da Thijs Dallinga e Jhon Lucumí, il Napoli campione d’Italia è finito ufficialmente in crisi. La squadra di Antonio Conte, giunta già alla quinta sconfitta stagionale tra Serie A e Champions League, sembra aver smarrito identità, spirito e soprattutto fiducia.
La sconfitta del Dall’Ara non è che l’ultimo episodio di una serie nera iniziata settimane fa: in campionato, infatti, gli azzurri erano già caduti contro Milan (1-2) e Torino (0-1), mentre in Europa avevano incassato due sonore batoste contro Manchester City (0-2) e PSV Eindhoven (2-6). A rendere più allarmante il quadro, il dato offensivo: tre partite consecutive senza segnare, compresi i deludenti 0-0 casalinghi con Como ed Eintracht Francoforte.
L’incontro decisivo
Di fronte a una crisi così profonda, la società non poteva restare a guardare. Come rivelato dal giornalista Matteo Moretto sul suo profilo X, è previsto per queste ore un summit tra Antonio Conte e la dirigenza del Napoli. Un incontro che sa di resa dei conti: si discuterà del presente e, soprattutto, del futuro del progetto tecnico. “Le parti analizzeranno nel dettaglio ogni aspetto di questo momento delicato”, ha spiegato Moretto, lasciando intendere che non si escludono scenari clamorosi, incluso un possibile divorzio anticipato.
Conte, arrivato in estate tra entusiasmo e aspettative altissime, aveva promesso un Napoli “affamato e feroce”. Ma la realtà del campo, almeno finora, racconta un’altra storia: una squadra svuotata, distante dallo spirito che aveva caratterizzato il trionfo scudetto della scorsa stagione.
Parole che pesano
A infiammare ulteriormente l’ambiente, le dure dichiarazioni rilasciate dallo stesso Conte dopo il ko di Bologna. “Sono preoccupato, c’è poco da dire. Se si perdono cinque gare, significa che qualcosa non va. Non ho voglia di accompagnare un morto”, ha tuonato il tecnico salentino, mandando un messaggio chiaro a spogliatoio e società. “Non vedo alchimia, ognuno pensa al proprio orticello. Trapianti di cuore non si possono fare: serve ritrovare spirito, cattiveria e fame”.
Futuro incerto
Il Napoli, oggi, appare sospeso tra due strade: ritrovare unità per rilanciarsi, oppure cambiare rotta e ricominciare da un nuovo progetto tecnico. Conte non è tipo da accettare compromessi: o vede risposta dal gruppo, oppure potrebbe scegliere di lasciare. Quel che è certo è che il summit in programma sarà decisivo. A Napoli, l’aria è pesante e il rischio di un clamoroso terremoto sportivo è più reale che mai.
