Le ombre sul trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al Napoli continuano ad essere presenti. Nelle ultime ore, l’attenzione si è concentrata su alcuni messaggi scambiati tra i dirigenti del club partenopeo, tra cui Cristiano Giuntoli, svelati dall'edizione di oggi di La Repubblica. Le chat rivelano una serie di battute e considerazioni che potrebbero avere un peso specifico nelle indagini in corso su uno dei trasferimenti più chiacchierati degli ultimi anni.
Le chat svelate
Il 17 luglio 2020, Andrea Chiavelli, amministratore delegato del Napoli, invia un messaggio a Cristiano Giuntoli, allora direttore sportivo. "Speriamo rifiutino... sennò dovremo darci alle rapine", scherza Chiavelli, accompagnando le parole con delle emoticon. La battuta rivela il clima di tensione attorno alla trattativa. Il vice di Giuntoli, Pompilio, parla di "terrorismo psicologico" su di una chat parallela. Giuntoli rincara la dose, commentando con cinismo: "Terrorista".
Il timore di lasciare tracce
In una delle conversazioni, Pompilio avverte Giuntoli dei rischi connessi a tale comunicazione: "Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare". La preoccupazione per la possibile esposizione a seguito degli scambi di messaggi appare palpabile. Ovviamente, una simile rivelazione non fa altro che complicare lo scenario già intricato del trasferimento del nigeriano.
L'affare Osimhen non è stato solo un ingente esborso economico per il club partenopeo, ma anche un boomerang di polemiche. Le indagini cercano di fare luce su eventuali irregolarità, mentre il Napoli si trova a gestire le ripercussioni di scelte dirigenziali discutibili. Le chat svelate gettano nuovi dubbi sulla trattativa che aveva portato l'attaccante in Italia.