Juan Cuadrado, noto per la sua esplosività in campo e per le sue giocate fulminee, torna sotto i riflettori non solo per il suo trasferimento al Pisa, ma anche per una questione che lo ha accompagnato durante tutta la sua carriera: essere etichettato come "simulatore". Il colombiano ha deciso di affrontare questo tema una volta per tutte, chiarendo il suo punto di vista in un'intervista.
Cuadrado e il Pisa
La nuova avventura di Juan Cuadrado in Italia, con la maglia del Pisa, segna un altro capitolo della sua lunga presenza nel calcio italiano. Dopo la consacrazione alla Juventus e i passaggi all'Inter e all'Atalanta, il colombiano ha deciso di rinforzare le file dei toscani, desideroso di dare una mano alla squadra nella lotta salvezza. Una scelta dettata anche dalla volontà di restare vicino alla famiglia, ben radicata nel Bel Paese.
Un'etichetta che non gli piace
Nonostante le sue numerose qualità sul campo, Cuadrado è stato spesso bersaglio della critica per le sue presunte "simulazioni". Etichettato come un giocatore che accentua troppo le cadute, ha finalmente espresso il suo disappunto: "Sì mi dà fastidio" ha confessato alla Gazzetta dello Sport. Tuttavia, ha ammesso che in alcune situazioni ha potuto accentuare le cadute, spiegando: "Magari in alcuni episodi ho accentuato di più, ma se cado è perché sono stato toccato". Secondo Cuadrado, questo è semplicemente parte del suo stile di gioco.
Un addio amaro alla Juventus
Il rapporto di Cuadrado con la Juventus ha avuto un momento doloroso nel finale. Nonostante la sua volontà di continuare in bianconero, i cambi dirigenziali e il cambio di allenatore hanno lasciato il colombiano in attesa: "Avrei preferito una parola o un messaggio privato" ha rivelato Cuadrado riguardo alla sua uscita dal club, appresa dai social media. Un addio che ha lasciato delle cicatrici, ma che non ha intaccato l'affetto per i tifosi: "I tifosi sono e saranno sempre nel mio cuore".
