È stata una serata di emozioni contrastanti per il Pisa nella partita di Coppa Italia contro il Torino. Una sfida che si è trasformata in un banco di prova particolare quando la squadra toscana è rimasta in dieci uomini, complice l'espulsione di Juan Cuadrado. Un episodio che ha acceso il dibattito e lasciato un interrogativo: quanto può pesare una protesta avventata nel corso di una partita cruciale?
Cuadrado, un gesto di troppo
Nel bel mezzo della gara, l'episodio che ha cambiato le sorti del match. Al minuto 60, un fallo non fischiato ai danni del Torino ha scatenato la reazione poco felice di Juan Cuadrado. L'ex esterno di Juventus e Inter, noto per la sua grinta in campo, non ha saputo trattenere la frustrazione. Ha alzato la mano per ben due volte, seguendo il gesto con una risata che ha infastidito il direttore di gara.
La ricostruzione dell'incidente
I replay televisivi hanno fatto chiarezza su un episodio inizialmente sfuggito alle telecamere. Cuadrado, nel momento di protestare, ha mostrato con le mani un segno di incredulità. È stato il suo labiale a svelare ulteriormente il suo stato d’animo: "Non ho detto niente, ma cosa ho detto?", ripeteva insistentemente. Gli ufficiali di gara e alcuni giocatori avrebbero potuto confermare la versione del sudamericano, ma le immagini non hanno lasciato scampo: il gesto è sembrato di scherno.
Le conseguenze della protesta
La reazione di Cuadrado potrebbe costare cara al Pisa. Ora che l'arbitro ha incluso l'episodio nel suo referto, si attende con ansia l’eventuale provvedimento disciplinare che sarà preso nei confronti del calciatore. Una situazione che mette in difficoltà la squadra sia sul piano tecnico sia su quello psicologico, considerando il peso specifico del giocatore all'interno del gruppo.