Ha parlato senza mezzi termini, in conferenza stampa a Castel Volturno, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Tra i vari argomenti affrontati, quello relativo all'addio di Spalletti e alla fede bianconera di Cristiano Giuntoli.
De Laurentiis sull'addio di Spalletti
"Non posso capire le motivazioni dell'addio di Spalletti - ha riferito il patron del Napoli in conferenza - l'unica interpretazione non malevola che voglio dare è la volontà di lasciare da vincitore. Lo scorso 21 aprile ho mandato a Spalletti, via pec, l'esercizio di opzione (che prevedeva un altro anno di contratto, ndr), per fargli capire che ero con lui. Non avrei mai creduto che, nella cena del 12 maggio, mi comunicasse di volersi prendere un anno sabbatico per tornare a fare il contadino in Toscana. Il mio errore è stato accettare la sua richiesta per riconoscenza, per aver riportato lo scudetto a Napoli dopo 33 anni. Avrei dovuto trattenerlo".
"Certe cose non le tollero"
"Quando ho preso Giuntoli, che veniva dalla Serie D - ha proseguito De Laurentiis - nessuno si è chiesto chi fosse. Lui è cresciuto per 8 anni con noi, nascondendomi di essere uno juventino sfegatato. Se l'avessi saputo non l'avrei trattenuto. Io gli voglio bene e sarò sempre pronto a dargli una mano, ma certe cose non le tollero".
