Molti credevano che Genoa sarebbe stata la piazza ideale per risollevare la carriera di Mario Balotelli. Fortemente voluto da Gilardino, l'attaccante aveva accettato con entusiasmo la proposta rossoblu, sicuro di poter rilanciarsi ad alti livelli all'ombra della Lanterna. Dopo l'esonero dell'ex attaccante della Nazionale e l'arrivo in panchina di Patrick Vieira però le cose sono cambiate, per non dire precipitate. All'inizio qualche minuto da subentrante, poi tanta panchina, infine l'oblìo della tribuna.
Ma cosa non è andato nella sua stagione in Liguria? Intervenuto durante il podcast Centrocampo, Super Mario ha puntato il dito contro una persona, ovvero proprio l'allenatore francese.
Balotelli, attacco frontale a Vieira
Queste le parole dell'ex centravanti della Nazionale Italiana riportate da SosFanta: "Quando è arrivato Vieira mi ha chiamato per chiedermi come stavo e come vedevo i giocatori, mi ha chiesto un po' di cose sulla squadra. Mi sembrava fosse arrivato con buone intenzioni. Poi le prime partite mi ha messo dentro pochi minuti, io sono andato da lui e gli ho detto 'Scusa Patrick, ma c'è un problema o qualcosa?'. Io non volevo giocare 90 minuti perché avevo bisogno di prendere la forma, ma mi metteva 2 o 4 minuti: poi mi porta a Lecce e non mi fa entrare, col Milan c'è una punizione all'86' e non mi mette. Mi ha risposto che non c'era alcun problema e che preferiva mettere giocatori che corrono: è normale che Pinamonti, che difende tanto, giochi titolare, ma non è neanche giusto che io giochi 2 minuti. Perché col Milan, col Napoli o col Lecce io sono sicuro di poterle risolvere. Quindi penso ci fosse più un problema di antipatia, non calcistico".
"La società non ha preso parte, dal momento in cui faceva i risultati non ha avuto le palle di dire niente: io ho sempre cercato il vero motivo, gli ho scritto anche un messaggio lunghissimo che pubblicherò anche un giorno. Lui non mi ha più risposto e mai guardato: mi sono ritrovato ad allenarmi da solo e fuori dal gruppo. La risposta della società è 'Patrick ha paura che tu non possa accettare il fatto di giocare poco'. È una grandissima cazzata, dite piuttosto che gli sto sui coglioni e basta: dite la verità".
"Abbiamo avuto due confronti ma lui ripeteva le stesse cose e diceva che io non avrei accettato il fatto di giocare così poco e che avrei creato problemi: ero fuori squadra e non ho mai parlato, però volevo capire cosa fare e se andare via o no. A chi ho mai creato problemi veramente? Nello spogliatoio tutti mi vogliono bene, mi stanno simpatici tutti, non ho problemi con nessuno: anzi, se mi alleno con la squadra magari alzo anche il livello. Non penso ci siano gli estremi per mettermi fuori solo perché non corro abbastanza secondo i suoi piani. Io ho preso impegno con Ottolini, che è venuto a casa mia a prendermi per farmi andare lì: a dicembre ho avuto il mezzo dubbio di andarmene, ma mi sono detto che avevo preso l'impegno e l'ho portato fino in fondo".