Il ritorno di Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina è stato un evento che ha catturato l'attenzione di tutti i tifosi viola e degli appassionati di calcio italiano. In un’intervista esclusiva a Dazn, il tecnico ha rivelato le ragioni dietro la sua scelta di tornare in Italia e ha fatto un bilancio del suo passato glorioso al Milan. Pioli, noto per la sua calma e lucidità, ha affrontato con sincerità le domande su aspettative e pressione nel suo nuovo ruolo presso il club toscano.
Le motivazioni dietro il ritorno
Pioli ha dichiarato in modo schietto che la chiamata della Fiorentina è giunta nel momento giusto: "Quando mi hanno chiamato non potevo che accettare". Le sue ragioni sono state semplici e chiare, dettate dalla volontà di tornare in un ambiente conosciuto e stimolante. Il suo ritorno non è soltanto una questione professionale, ma anche un percorso che sembra avere un’importante valenza personale per il tecnico.
Alzare l’asticella: un processo graduale
Quando si parla di incrementare le aspettative intorno alla Fiorentina, Pioli è molto chiaro: "È l'inizio di un percorso". Per lui, la chiave è la continuità e il lavoro paziente. Sa bene che costruire una squadra competitiva non è un processo immediato. Nonostante le aspettative elevata, il tecnico è determinato a lavorare sodo per dare alla squadra una base solida su cui costruire successi futuri.
Il ritorno a San Siro
Il ritorno di Pioli al Meazza per affrontare il Milan rappresenta un momento speciale. Tuttavia, l'allenatore sottolinea l'importanza di non concentrarsi troppo su una singola partita: "Ci penseremo quando si avvicinerà quella data". Nonostante il carico emozionale che comporta, Pioli resta focalizzato sull'avanzare graduale e ponderato dell'intera stagione.
Un tricolore che non cambia l’uomo
Parlando dello scudetto vinto con il Milan, Pioli afferma con convinzione: "Vincere quello Scudetto non mi ha cambiato". La vittoria ha portato una visibilità enorme, specialmente per una squadra come il Milan che attendeva da tempo un simile traguardo. Nondimeno, Pioli insiste sul fatto che il successo ha solo aumentato il livello di responsabilità e le aspettative attorno a lui. La pressione per mantenere un alto livello continua a motivarlo a dare il meglio di sé.
Vincere è un concetto relativo
Pioli conclude con una riflessione significativa: "Un allenatore vincente non è soltanto chi riesce a vincere lo scudetto". Per lui, il successo di un tecnico va valutato in base ai traguardi che riesce a raggiungere per il club, che si tratti di salvare una squadra dalla retrocessione o qualificarsi per le competizioni europee. Ogni obiettivo centrato è una vittoria, a prescindere dalla sua cornice.