Il destino di San Siro si intreccia tra date imminenti e decisioni delicate. Inter e Milan sono in una corsa contro il tempo per garantire la loro proposta d'acquisto, mentre il Comune di Milano affronta equilibri politici e vincoli legali. Con il 30 settembre come deadline cruciale, i prossimi giorni potrebbero decidere il futuro dello storico stadio.
La doppia deadline di San Siro
Per i due colossi calcistici milanesi, le date da segnare sul calendario sono due: il 10 novembre, quando il vincolo sul secondo anello potrebbe complicare le cose, e il 30 settembre, ultima chiamata per l'offerta presentata al Comune. Inter e Milan vogliono conoscere la sorte della loro proposta entro questa data.
Ostacoli a Palazzo Marino
Nonostante le indagini che hanno circondato il Comune lo scorso luglio, il sindaco Giuseppe Sala ha optato per un rinvio, ma ora il tempo è tiranno. Il Partito Democratico spinge perché ci sia chiarezza e un confronto interno è già in programma per chiarire i termini dell'accordo sul tavolo. "Il Consiglio comunale deve esprimersi entro settembre" ha ribadito Sala, ricordando l'importanza del rispetto dei vincoli imposti.
Una votazione incerta
Con le tensioni che permangono, la vera incognita resta l'aula consiliare. Degli attuali 31 consiglieri di maggioranza, almeno 6 sono dichiaratamente contrari al progetto di vendita, mentre altri 5 sono ancora incerti. Questi voti incerti potrebbero giocare un ruolo decisivo nella complessa partita di San Siro.
Il piano B del Milan: San Donato
Mentre l'incertezza circonda ancora l'affare San Siro, il Milan mantiene aperta la porta di San Donato. Il progetto in quella località è momentaneamente sospeso ma potrebbe essere riesumato se l'operazione con San Siro dovesse fallire.
Il futuro di San Siro, simbolo non solo calcistico ma culturale di Milano, resta avvolto in un alone di incertezza, sospeso tra decisioni che potrebbero cambiarne per sempre le sorti.



