La rivalità tra Inter e Juve, le vittorie, le sconfitte, il mercato e il ricordo di papà Angelo: questi gli spunti più interessanti dell’intervista effettuata a Massimo Moratti dai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
Il presidente nerazzurro si lascia andare ad alcune considerazioni in merito ai rivali e alle sue squadre, a dimostrazione di quanto sia legato alla storia del club e tutt’ora un tifoso dell’Inter che non dimentica.
Le parole di Moratti sull’Inter di papà Angelo
“La grande Inter di mio padre mi resterà per sempre nel cuore, era un grande esempio. L’equivalente dei Beatles, è stata un qualcosa di unico tanto quanto quel quartetto che sconvolse un’epoca così particolare”.
La rivalità tra Inter e Juventus
“L’Inter del Triplete nel 2010 ha fatto la storia, ma io sono affezionato anche a squadre nerazzurre che non hanno vinto. Ad esempio a quella del 1998, erano dei ragazzi meravigliosi: non abbiamo vinto lo scudetto solo per una ladrata della Juve!
Calciopoli? È una delle pagine più brutte del calcio italiano, un periodo da dimenticare. La Juventus di quegli anni era davvero un muro oltre il quale non si poteva andare. Quello che c’era dietro ti toglieva davvero ogni speranza e ti faceva disperare. Poi quando il gioco è finito, siamo andati oltre e abbiamo vinto tutto”.
Le operazioni di mercato
“L’acquisto di cui vado più fiero equivale anche all’errore più grande: Andrea Pirlo. Fu una trattativa condotta in prima persona con il presidente del Brescia: gli avevo detto che bisognava chiudere in fretta, così firmai il contratto in ascensore.
La sua cessione al Milan poi fu l’errore che non rifarei. Una sorta di Calhanoglu al contrario, anche se il turco è andato via in scadenza”.
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