Inter, Chivu in conferenza: "Pochi gol in Serie A? Ecco cosa ne penso. E sulle rotazioni ho le idee chiare"

Il tecnico nerazzurro ha parlato alla vigilia del big match di giornata
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Cristian Chivu ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Inter, big match di giornata. La partita vedrà come protagoniste due delle principali candidate a concorrere per la vittoria del campionato, che vengono da periodi di forma diametralmente opposti. I nerazzurri sembrano aver trovato la quadra nelle ultime usciti, mentre gli uomini di Antonio Conte sono apparsi in difficoltà contro Torino e Psv, complici anche gli infortuni.

Sul giorno di riposo

"Non devo giustificarlo, mi sembra normale. A volte è il miglior allenamento. Veniamo da un periodo molto intenso, mi sembrava giusto staccare un po’ e concedere loro una giornata con le famiglie. Mi fido della loro professionalità".

L'importanza della partita 

"È una sfida importante, ma siamo soltanto all’ottava giornata. Sappiamo che ci si gioca molto, ma non tutto. Dovremo andare in campo con convinzione e farci trovare pronti".

Il passaggio da giocatore ad allenatore

"Ho imparato che tutte le partite vanno affrontate allo stesso modo per dare continuità. Non puoi permetterti il lusso di sentirti superiore a qualcuno, altrimenti non vinci. Ho vissuto gruppi in cui l’allenamento era più difficile della gara, ma poi in partita avevamo sempre l’atteggiamento giusto".

Lautaro: meglio con Bonny o Esposito?

"Per me non cambia nulla: ho quattro attaccanti compatibili e generosi e, se li alterno, il rendimento della squadra resta lo stesso. Non esistono coppie fisse: hanno già dimostrato di saper giocare insieme".

Pochi gol in Serie A

"Non lo vedo come un problema. Significa che le squadre sono preparate bene e anche gli allenatori. All’estero c’è meno preoccupazione per l’avversario e si pensa di più all’evoluzione della propria squadra. Ma questo non vuol dire che il calcio italiano sia scaduto o in ritardo: è solo un modo diverso di interpretarlo".

Incontro con il passato

"Non credo abbiano sassolini da togliersi. Dopo Conte c’è stato Inzaghi e si è vinta la seconda stella e sono state giocate due finali di Champions. Non penso che sia una motivazione in più il fatto di affrontare Conte: siamo l’Inter".

Il tema delle rotazioni

"Diouf e Luis Henrique hanno giocato meno per ora ma hanno margini di crescita, ad oggi non li reputo ancora pronti ma non vuol dire che non gli ho dato la possibilità. Forse con tante partite ravvicinate ho avuto meno tempo per ascoltarli e spiegargli cose, ma hanno qualità - la vedo ogni giorno - e arriverà il momento in cui si sbloccheranno e li vedremo in campo più spesso".

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