Inter, Chivu non ha peli sulla lingua: “Noi e il Milan siamo qui senza meritarlo”

Cristian Chivu applaude la sua squadra
Inter, Chivu non ha peli sulla lingua: "Noi e il Milan siamo qui senza meritarlo"

Cristian Chivu parla con la calma di chi conosce il peso della storia nerazzurra, ma anche con la determinazione di chi sa che il presente non aspetta nessuno. Alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna, in Arabia Saudita, il tecnico dell’Inter lancia un messaggio chiaro, diretto, quasi spiazzante nella sua sincerità: l’Inter è qui “senza meritarlo”, ma proprio per questo ha il dovere morale e sportivo di provarci fino in fondo. E, possibilmente, di vincerla.

“Qui senza meritarlo”

La Supercoppa rappresenta molto più di un semplice trofeo per i nerazzurri. È l’occasione per voltare pagina dopo una stagione passata che ha lasciato cicatrici profonde. L’anno scorso, sotto la guida di Simone Inzaghi, la coppa sfuggì per mano del Milan e da lì prese forma un percorso che si sarebbe rivelato fallimentare, costellato da obiettivi mancati e occasioni sprecate. Oggi, con Chivu in panchina, l’Inter prova a resettare tutto, a ripartire da una nuova avventura che passa anche e soprattutto da Riad.

Il nuovo format delle Final Four ha portato l’Inter e il Milan in Supercoppa senza aver vinto alcun titolo nella stagione precedente. Un’anomalia che Chivu non nasconde ma anzi utilizza come leva motivazionale: “Forse non lo meritiamo, perché non abbiamo vinto nulla. Siamo qui grazie a un piccolo regalo. Ma visto che ci siamo, ce la giochiamo fino in fondo”. Parole che raccontano un allenatore lontano dalla retorica, consapevole delle potenzialità del suo gruppo.

Mkhitaryan pronto a calciare il pallone

Il Bologna è una vera bestia nera per l’Inter

Una vera e propria bestia nera

Il confronto con il Bologna non è casuale né banale. I rossoblù sono diventati negli anni una vera e propria bestia nera per l’Inter, una squadra scomoda, organizzata, capace di mettere in difficoltà chiunque. Chivu lo riconosce senza esitazioni, ricordando il percorso solido del club emiliano dai tempi di Mihajlovic fino all’attuale gestione tecnica: qualità, intensità ed energia sono marchi di fabbrica che rendono il Bologna un avversario tutt’altro che semplice. Eppure, per Chivu, il concetto resta uno solo: per vincere bisogna meritarselo, sempre, indipendentemente dall’avversario.

Nel suo discorso trova spazio anche una riflessione sugli scontri diretti e su alcune sconfitte recenti, in Champions League e in campionato. L’allenatore invita a non selezionare la memoria a seconda della convenienza, ricordando come anche la Roma fosse uno scontro diretto, spesso dimenticato nel racconto mediatico. Un modo per riportare equilibrio e lucidità in un ambiente che, dopo gli “zero titoli” dell’anno scorso, rischia di vivere di eccessi emotivi.

Ed è proprio su questo punto che Chivu mostra il suo profilo umano e manageriale. “A me non cambia nulla vincere o perdere”, ribadisce, chiarendo di non essere alla ricerca di fama o gloria personale. Il suo obiettivo è un altro: ridare serenità a un gruppo che, a suo giudizio, merita molto di più di quanto raccolto finora.

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