Paolo Di Canio non ha certo peli sulla lingua e, dagli studi di Sky Calcio Club, ha detto la sua sull'attuale situazione dell'Inter guidata da Cristian Chivu. I nerazzurri si trovano in vetta alla classifica, con la Roma al fianco, ma secondo l'ex calciatore il bel gioco potrebbe essere sacrificato a favore dell'efficacia. Una riflessione che porta a galla una questione: quanto conta l'estetica di una squadra quando l'obiettivo è vincere?
La vittoria dell'Inter contro la Lazio
L'Inter ha conquistato una vittoria importante contro la Lazio, imponendosi per 2-0 grazie alle reti di Lautaro Martinez e Ange-Yoan Bonny. Un successo che ha regalato entusiasmo ai tifosi nerazzurri, con Di Canio che si è espresso senza messi termini: "A volte l'estetica deve andare a farsi fottere", riferendosi alla mancanza di bellezza nel gioco nerazzurro.
Parlando del gol di Lautaro Martinez, Di Canio ha sottolineato come il tentativo di tiro fosse più un frutto dell'istinto che della tecnica pura. "Vuole anticipare l'avversario e la leva non la lascia quasi andare", ha affermato. Anche se esteticamente non era forse un capolavoro, quel gol ha contribuito a consolidare la posizione dell'Inter in classifica. Evidentemente, per Di Canio, un gioco meno elegante ma efficace è la chiave per il successo.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}
Chivu e il pragmatismo vincente
L'Inter si trova in una fase in cui la pressione è altissima, specialmente dopo essere arrivata ad un passo dal titolo nella stagione precedente. Di Canio ha sottolineato che per i giocatori c'è "l'obbligo di vincere". Gli uomini di Chivu sono chiamati a riscattarsi, a superare le prestazioni opache del passato recente.
Secondo Di Canio, Chivu ha optato per un approccio più pragmatico. "La squadra importante deve fare questo", ha spiegato il commentatore, riferendosi ad un modo di giocare che sacrifica la bellezza in nome dei risultati. Ogni squadra che ambisce al vertice deve accettare di dover competere senza fronzoli, specie in un campionato equilibrato come la Serie A.
