Inter, incontro ad Appiano per ripartire dopo la sconfitta in Supercoppa: i temi sul tavolo

I dirigenti nerazzurri si sono seduti al tavolo assieme a Cristian Chivu per parlare del futuro

Ausilio, Marotta e Antonello
Inter, incontro ad Appiano dopo la sconfitta in Supercoppa: i temi sul tavolo

Una sconfitta può lasciare strascichi profondi, soprattutto quando arriva nel modo più crudele possibile. I rigori sbagliati in Supercoppa, definiti da molti come i più brutti nella storia recente del club, hanno segnato l’ennesima occasione mancata dall’Inter e hanno chiuso un 2025 che, numeri alla mano, resterà quello delle grandi illusioni. Sei trofei a disposizione, tutti sfiorati, nessuno sollevato. Un bilancio che pesa come un macigno, perché alimenta quella sensazione di incompiuto che da tempo accompagna il cammino nerazzurro.

L’incontro di Appiano

Dopo il rientro da Riad, tra valigie disfatte in fretta, ore di volo cariche di rabbia e una notte a Milano vissuta come un tentativo di allontanare gli incubi sauditi, la società ha deciso di intervenire subito. Non con strappi o processi sommari, ma con una scossa fatta di presenza, dialogo e chiarezza. Ieri mattina, ad Appiano Gentile, si è presentato tutto lo stato maggiore dell’area sportiva. Un segnale forte, voluto e studiato, per ribadire un concetto chiave: l’Inter è compatta e sta con Cristian Chivu.

Beppe Marotta, nonostante i nuovi impegni presidenziali che rendono meno frequente la sua presenza quotidiana alla Pinetina, non ha voluto mancare. Con lui il direttore sportivo Piero Ausilio e il vice Dario Baccin, presenze costanti nel laboratorio nerazzurro. Non si è trattato di un summit tradizionale, né di una riunione dai toni drammatici. Piuttosto una lunga chiacchierata, sviluppata in più momenti, prima dell’allenamento e poi a pranzo con lo staff, per fare il punto su ciò che non ha funzionato e su ciò che invece resta solido.

Cristian Chivu dà indicazioni ai suoi giocatori

Inter, fiducia totale in Cristian Chivu

Fiducia totale a Chivu

La delusione per la Supercoppa sfuggita ancora una volta è evidente, così come la consapevolezza di errori tecnici e mentali che si ripetono nei momenti decisivi. Ma la dirigenza non ha nascosto la sabbia sotto il tappeto: ha riconosciuto problemi strutturali e limiti datati, senza però perdere fiducia nel progetto. Anzi, l’ottimismo e la convinzione nella ricostruzione guidata da Chivu sono emersi con forza.

In questi primi sei mesi, il tecnico rumeno ha saputo convincere chi lo ha scelto sfidando lo scetticismo iniziale. L’Inter è in testa al campionato e in piena corsa per la qualificazione diretta agli ottavi di Champions League, risultati che pesano nel giudizio complessivo. Ma non solo. Internamente si riconosce a Chivu il merito di aver ricostruito autostima e fiducia, di aver impostato una preparazione fisica pensata per durare e di aver indirizzato la squadra su un percorso diverso rispetto al passato.

Il passo che manca, però, è sempre lo stesso: spezzare l’incantesimo nei grandi appuntamenti. Quando il livello si alza, l’Inter tende a perdere quel mordente che mostra per larghi tratti, sprecando alcune occasioni chiave. La cura individuata è chiara: serve più cattiveria e concentrazione. Una richiesta che vale per tutti, dalla panchina ai giocatori, con il supporto diretto della società anche sul mercato, a partire da un possibile intervento sulla fascia destra dopo il vuoto lasciato da Dumfries.

Tag:

Change privacy settings
×