La partita Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre a Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, sta alimentando una tensione che va oltre il semplice evento sportivo. Il ct Gattuso deve rivedere i suoi piani senza Politano e Zaccagni, ma le preoccupazioni extratecniche dominano la scena, con voci che parlano addirittura della presenza del Mossad tra i tifosi. Anche se prontamente smentite, queste indiscrezioni hanno alzato ulteriormente il livello di allerta.
Tensione altissima in vista di Italia-Israele
La partita tra Italia e Israele si preannuncia non solo come una sfida sportiva di grande importanza, ma anche come un evento ad alto rischio per quanto riguarda l'ordine pubblico. Udine sarà praticamente militarizzata, con controlli strettissimi in ogni angolo per assicurare che tutto si svolga in maniera tranquilla. Il grande dispiegamento di forze dell'ordine è già pianificato prima, durante e dopo il match, affinché niente venga lasciato al caso.
Il Mossad tra i tifosi
Nelle ultime ore, si è diffusa la notizia, smentita dai più alti livelli, secondo cui il Mossad, il celebre servizio d’intelligence israeliano, avrebbe infiltrato uomini nel pubblico per garantire la sicurezza degli israeliani presenti. Queste voci sono state immediatamente bollate come infondate dal Dipartimento Sicurezza, che ha comunque confermato l'alta allerta, ma senza la presenza delle forze israeliane in incognito.
La reazione delle autorità
Di fronte a queste indiscrezioni, le autorità italiane, con in testa il ministro Matteo Piantedosi, si sono affrettate a chiarire i contorni della questione. Piantedosi, in contatto con Tel Aviv, ha confermato che ci sarà una scorta dedicata per la Nazionale di Israele, ma si tratta di un servizio di prevenzione previsto dai protocolli standard e gestito dalle autorità italiane, senza l'aiuto del Mossad.