Il tifoso del selfie con Foden: "Esperienza unica. Ecco con chi sogno di fare una foto"

Ai microfoni di Chiamarsi Bomber, il tifoso italiano che ha scattato il selfie virale con Foden ha raccontato le emozioni di quel momento parlando, poi, della sua passione per il calcio
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La redazione di Chiamarsi Bomber ha intervistato Jacopo Montenegro, il tifoso italiano che ha scattato il selfie con Foden diventato virale sui social.

Ciao Jacopo, spiegaci chi sei e cosa fai nella vita?

"Sono Jacopo Montenegro e lavoro in ambito Welfare, mi occupo di iniziative per il benessere dei dipendenti".

Cosa ci facevi l'altro giorno all'Etihad Stadium? Da dove sei partito per arrivare a Manchester?

"Sono venuto qui da Torino con la mia famiglia: io, mio padre, mia madre e mio fratello siamo nati tutti a ottobre nel giro di quattro giorni e condividiamo una grandissima passione per il calcio. Considerato che avevamo fatto tante esperienze in Italia abbiamo deciso di andare all'estero. Sapendo della partita di Champions siamo venuti qui per assistere al match tra Manchester City e Borussia Dortmund".

Sei stato prontissimo con il cellulare, te l'eri preparata?

"In realtà no, avevo il telefono in mano e, al gol di Foden, mi sono diretto a bordo campo: la cosa divertente è che sembra che sia lui a cercare me nella circostanza, quasi come se mi conoscesse. È venuto ad abbracciarmi e poi sono arrivati anche altri giocatori, Reijnders, Savinho, Haaland".

Foden ti ha detto qualcosa?

"No, non mi ha detto niente, è venuto ad abbracciarmi nell'esultanza per il gol: quindi, mentre stava andando via, approfittando del telefono in mano ho scattato un selfie e lui si è prestato allo scatto. Nella circostanza, Reijnders ci ha guardati e si è messo a ridere: un qualcosa che non capita tutti i giorni".

Ti aspettavi che lo scatto sarebbe diventato virale?

"Non me l'aspettavo: oltretutto la social media manager del City mi ha fermato chiedendomi di mandarle la foto per pubblicarla sui canali del club, considerato che era la prima volta che assisteva a una scena del genere. Poi ho ricevuto tantissimi messaggi da tutto il mondo, dall'Africa, Indonesia, Brasile. A livello social ha avuto un grandissimo impatto. La maggior parte dei commenti sono stati positivi e questa è una cosa che mi tengo stretta".

Come descriveresti l'emozione di quel momento?

"Assistere a una gara di Champions all'Etihad Stadium è già una grandissima emozione, poi se capita un episodio del genere è la ciliegina sulla torta, un'esperienza unica. In ogni caso, essere lì con la mia famiglia, in quel contesto, era già l'esperienza più bella della mia vita".

Qual è la tua squadra del cuore e con chi sogni di fare un selfie?

"Non ho una squadra del cuore, io e la mia famiglia siamo amanti di questo sport senza una fede calcistica in particolare. Oggi, anche a livello social, tutte le squadre hanno sviluppato un modo di comunicare che ti coinvolge e ti avvicina a questo mondo. Io amo il calcio e la sua essenza: come si fa, per esempio, a non restare meravigliati dopo una partita come quella tra Inter e Barcellona della scorsa stagione? Non c'è un giocatore in particolare con cui sogno di fare un selfie: da Vlahovic a Thuram passando per Modric, sono tante le esperienze di questo tipo che mi piacerebbe vivere con i giocatori di tutte le squadre. Naturalmente, Messi, Cristiano Ronaldo e Yamal rappresentano il calcio a livello mondiale e quello sarebbe un momento unico. Mi piacerebbe riproporre questa esperienza con un'esultanza iconica, magari porta fortuna".

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