Jesus Rodriguez: tre giornate di squalifica, Rocchi interviene

L'espulsione di Jesus Rodriguez nella partita Como-Cremonese ha sollevato discussioni. Il designatore Gianluca Rocchi ha difeso la decisione arbitrale enfatizzando l'importanza di punire la violenza e la provocazione. Ha anche denunciato la simulazione in campo, richiamando all'integrità sportiva e all’etica necessarie nel calcio
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L'espulsione di Jesus Rodriguez nella partita tra Como e Cremonese ha fatto discutere non poco, portando il designatore arbitrale Gianluca Rocchi a esprimere il proprio punto di vista nel corso dell’ultima puntata di "Open Var". Il cartellino rosso dato all’attaccante della squadra di Fabregas ha avuto conseguenze rilevanti: tre giornate di squalifica per condotta violenta. Ma l'episodio merita di essere raccontato nei suoi dettagli e nelle riflessioni che ha sollevato.

Il Verdetto di Rocchi

Durante la trasmissione, Gianluca Rocchi ha analizzato l'episodio con grande attenzione, dichiarando: “Definirei l’episodio in due parti, il rosso è sicuramente corretto perché l’atteggiamento del giocatore non va bene. Tentare di colpire è di per sé un’infrazione, non serve per niente il sangue per espellere.” Una posizione chiara che non lascia spazio a fraintendimenti. Rocchi ha sottolineato come, nel mondo del calcio, anche il solo tentativo di colpire un avversario rappresenti un'aggressione agli occhi del regolamento.

Ammonire la provocazione

Nella stessa sede, Rocchi ha portato l'attenzione su un aspetto spesso controverso negli stadi: la provocazione. “Noi non possiamo non ammonire chi provoca”, ha affermato. La mossa dell'arbitro deve essere duplice, punendo sia chi passa alle mani sia chi innesca la reazione. In questo caso specifico, il colpevole del gesto violento è stato punito, ma l'attenzione va anche su chi ha stimolato tale risposta.

Risvolti della decisione

La decisione del Giudice Sportivo di squalificare Jesus Rodriguez per tre giornate nasce da una valutazione precisa della sua condotta, ritenuta violenta ai sensi delle normative calcistiche. Non è necessario che un colpo sia effettivamente lesivo per qualificarsi come violento: il semplice tentativo di nuocere è già sufficiente. È ciò che è accaduto con Filippo Terracciano della Cremonese, il quale aveva provocato Rodriguez poco prima dell'accaduto.

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