La Juventus, dopo solo cinque partite ufficiali, sembra già mostrare segni di affaticamento fisico, un problema che è emerso con chiarezza durante il match contro il Verona. Igor Tudor ha apertamente ammesso che la squadra manca di energia, un deficit che trova le sue radici nella ridotta pausa estiva e in una preparazione fisica intensa ma forse mal calibrata.
Un'estate di fuoco
Le ragioni di questo precoce calo fisico potrebbero essere rintracciate nell'estate turbolenta vissuta dai bianconeri. Il Mondiale per Club ha lasciato loro solo tre settimane di riposo, una misera pausa che ha costretto la Juve a condensare la preparazione in appena un mese. Di fronte alle altre squadre che hanno goduto di una più lunga pausa, la Vecchia Signora ha optato per un allenamento ad alta intensità, sacrificando così la resistenza a lungo termine.
Il pressing intenso di Tudor
Il gioco dispendioso richiesto dal tecnico Igor Tudor, basato su pressing e ritmo incessante, non facilita certo la situazione. Locatelli e Thuram, i cui ruoli sono fondamentali, non hanno sostituti all’altezza; questo costringe i due centrocampisti a dover disputare troppe partite di fila. "Ci è mancata l’energia", ha dichiarato Tudor, confermando i timori che già serpeggiavano dopo il match di Champions contro il Borussia Dortmund.
Pochi cambi di qualità
Inoltre, la rosa della Juventus appare incompleta per supportare le esigenze tattiche dettate dal suo allenatore. McKennie, Adzic e Miretti non sembrano garantire lo stesso apporto dei titolari, e sulla trequarti, i giovani Yildiz e Conceiçao si trovano a dover sostenere gran parte del peso, con Zhegrova ancora in ritardo di condizione. Ciò ha iniziato a logorare le energie dei titolari, aumentando il rischio di infortuni.